Catanzaro, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti rinnova il suo impegno per il territorio

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Da sinistra: Pietro Testa, Luciana Loprete, S.EM. Mons. Claudio Maniago, Antonio Carnevale
  30 aprile 2025 16:53

di IACOPO PARISI

“Non abbiamo scelto noi di essere disabili, ma ci siamo, ci vogliamo restare, vogliamo vivere con dignità. E scusate se è poco.” Le parole della presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Catanzaro, Luciana Loprete, racchiudono lo spirito con cui l’associazione continua, giorno dopo giorno, a lavorare per l’autonomia, l’inclusione e la piena partecipazione alla vita sociale delle persone cieche, ipovedenti e pluriminorate.

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A sottolineare l’importanza del momento è stato anche Pietro Testa, presidente regionale dell’UICI Calabria, che ha ricordato quanto l’azione dell’Unione, tanto a livello locale quanto nazionale, sia cruciale per garantire pari dignità, opportunità e piena cittadinanza alle persone con disabilità visiva.

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L’UICI è un punto di riferimento per chi vive la disabilità visiva in Calabria. Promuove l’accessibilità nelle scuole e nelle biblioteche, conduce campagne di prevenzione visiva e screening, realizza attività formative sulle tecnologie assistive, progetta iniziative sportive e ricreative, e collabora con numerose realtà territoriali e istituzionali per garantire pari opportunità e dignità. Una missione radicata nel territorio, testimoniata dalla fiducia dei soci e dal prestigio riconosciuto a livello nazionale, come ente rappresentativo ufficiale per legge dei ciechi d’Italia.

Questa mattina, presso la sede operativa polivalente di Viale Gattoleo a Catanzaro, si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci, momento culminante di democrazia associativa: approvazione della relazione morale e del bilancio consuntivo 2024, ma soprattutto rinnovo delle cariche sociali. L’assemblea ha visto la riconferma della presidente uscente Luciana Loprete, con oltre 100 preferenze, e dei consiglieri Carmine Magnone e Raffaella Gregorace. Eletti anche quattro nuovi membri: Manuel Cafasi, Antonella Gimigliano, Maria Luisa Cavallaro e Roberto Leone. Presidente del seggio elettorale è stato Nunzio Nasi.

Durante l’assemblea è stata letta la relazione morale, che ha tracciato un bilancio dell’intensa attività svolta nel 2024: formazione, sport (come lo showdown), progetti di inclusione sociale, programmi di riabilitazione estiva, prevenzione sanitaria, campagne educative e il ruolo centrale dei volontari, veri pilastri delle iniziative UICI.

Numerose e autorevoli le presenze istituzionali. S.E. Monsignor Claudio Maniago, Vescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace, ha definito gli operatori dell'associazione “pellegrini della speranza”, citando Papa Francesco e lodando l’associazione per i “semi di speranza” che continua a seminare nella società. Il Prefetto Castrese De Rosa ha messo in discussione termini come “inclusione” e “normodotati”, auspicando un linguaggio più rispettoso e istituzioni più sensibili. Elena Succurro, in rappresentanza dell’Università Magna Graecia, ha ribadito l’impegno dell’ateneo per formare cittadini consapevoli e costruire ambienti realmente accessibili.

Anche il Presidente della Provincia, Amedeo Mormile, ha sottolineato la volontà di proseguire la collaborazione con l’UICI, annunciando miglioramenti in termini di accessibilità presso la biblioteca Chimirri e interventi negli istituti scolastici superiori. L’Assessore comunale alle Politiche Sociali, Nunzio Belcaro, ha annunciato un importante bando da oltre un milione di euro a sostegno della disabilità nelle scuole, inclusi interventi per studenti con autismo. A tal proposito, la presidente Loprete ha espresso preoccupazione: “Attenzione a non affidare questi fondi solo alle grandi cooperative. L’Unione Ciechi e l’Univoc hanno competenze consolidate anche per le disabilità plurime. Non dimentichiamolo.”

Sono intervenuti, inoltre, rappresentanti del mondo associativo come Luigi Cuomo (ANMIL), Antonio Sabatino (UMS Catanzaro) e Giovanni Romeo per il CSV Calabria.

Una giornata intensa e significativa che ha messo in luce quanto la voce delle persone con disabilità visiva, se sostenuta con determinazione e passione, possa incidere profondamente nella costruzione di una società più giusta, inclusiva e consapevole.

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