Catanzaro. Marisa Laurito in "Così parlò Bellavista" inaugura la stagione teatrale di AMA Calabria

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images Catanzaro. Marisa Laurito in "Così parlò Bellavista" inaugura la stagione teatrale di AMA Calabria

  03 novembre 2021 23:30

di CLAUDIA FISCILETTI

Il romanzo cult di Luciano De Crescenzo diventa un'opera teatrale. "Così parlò Bellavista", dopo la sua forma cinematografica del 1984, arriva a teatro questa sera, precisamente al Teatro Comunale di Catanzaro, in occasione dell'apertura della stagione teatrale di AMA Calabria, ideata e diretta da Francescantonio Pollice. Un'opera che pone in evidenza l'essenza della città di Napoli e dei suoi personaggi in cui il pubblico si può rispecchiare in ogni loro sfaccettatura, in ogni loro pregio o difetto.

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"Si è sempre meridionali di qualcuno", una delle battute più conosciute dell'opera è rimasta nell'adattamento teatrale fatto da Geppy Gleijeses, espressivo interprete protagonista di Bellavista, affiancato da altri due attori partenopei, Marisa Laurito, la moglie di Bellavista, e Benedetto Casillo che, per l'occasione, veste i panni dello stesso ruolo ricoperto nell'84, quello di Salvatore vice sostituto portiere. Sullo sfondo della ricostruzione cinematografica della corte del Palazzo dello Spagnolo a Napoli, uno dei luoghi principali del film, si snodano le vicende narrate con filosofia e intelligenza da De Crescenzo, che creano terreno fertile per situazioni ancora attuali.

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Uno spettacolo, "Così parlò Bellavista", che usa ogni spazio a sua disposizione non solo sul palco, ma anche in platea, con una scena in particolare, quella del "cavalluccio rosso", che si svolge tra il pubblico, perché l'arte finalmente si riprende i suoi spazi e lo fa con un tocco da maestro, quello di Gleijeses, inevitabilmente guidato da De Crescenzo.

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Il prossimo spettacolo della stagione teatrale di AMA Calabria a Catanzaro si terrà il 12 novembre, al Teatro Comunale alle 21, con "Piazzolla, antes y Despuès" di Hector Ulises Passarella. Una vera panoramica della musica rioplatense dove si ascoltano i bellissimi tanghi antichi che tanto piacevano a Jorge Luis Borges, insieme a brani di Luis Bacalov (che Héctor Ulises Passarella ha registrato per il cinema), di Astor Piazzolla e dello stesso Maestro Passarella.

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