"La tragedia di qualche giorno fa in cui una 20enne ha perso la vita soltanto perché ha scelto di farsi una tranquilla passeggiata in un bosco, cercando un po’ di relax e refrigerio dall’opprimente calura estiva mi ha profondamente colpito come uomo, padre, persona che da giovane ha deciso di fare un certo lavoro al servizio della comunità, e pubblico amministratore. Sono infatti rimasto molto scosso e anche se ricorro a una frase retorica che si sente sovente ripetere in tragedie come queste: mi ripeto fin da quando è successo non si può morire così. Soprattutto a quell’età e mentre ci si sta muovendo sereni in mezzo alla natura. Ma chiunque pensasse che, considerato il mio ruolo di rappresentante dei cittadini voglia fare il solito ricorrente intervento di fronte a una tragedia di tale entità, si sbaglia di grosso. Qui la polemica non c’entra, semmai serve una discussione costruttiva evitando che tragici episodi del genere abbiano a ripetersi. È il motivo per cui ho sempre portato all’attenzione di chi di competenza il fenomeno del randagismo o dei cani non controllati. Che, pur avendo un padrone o meglio qualcuno a cui fare riferimento ma capace non certo di amarli bensì di sfruttarli per sporchi interessi come sembrerebbe emergere dalle indagini sulla mortale aggressione di giovedì, vanno presi e se possibile dati in affidamento anche con l’ausilio delle benemerite associazioni di volontari amanti degli animali del capoluogo. Diversi sono stati in proposito i miei interventi sugli organi di informazione locale in seguito a segnalazioni e richieste presentate negli uffici dell’Asl, ad esempio, affinché si facesse qualcosa. Senza però approdare a una soluzione definitiva salvo interventi dall’efficacia del tutto provvisoria e contingente, che ribadisco non hanno portato all’eliminazione di uno stato di potenziale grave pericolo".
Ha esordito così, in un lungo comunicato stampa, il consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, che ha puntualizzato come del delicato argomento si sia occupato in diversi frangenti sin da quando - ha anche spiegato nel prosieguo del testo - si è insediato nella civica assise e alla guida della commissione Mobilità e Traffico nel frattempo lasciata.
Il tema, dunque, ha sempre catturato l’attenzione di Mirarchi, che ha affermato: "Persino quando mi sono occupato della questione cimiteri, a me come noto assai cara, ho messo in luce, sin dal 2018, come finanche nelle erbacce incolte del campo santo del quartiere marinaro, ma anche in altri, soprattutto durante la bella stagione trovassero rifugio un numero cospicuo di cani, oltreché di altri animali, spaventando pure solo da lontano o magari addirittura avvicinandosi in modo minaccioso a quanti andavano lì a trovare i loro defunti. E si badi, non sto colpevolizzando povere bestiole che di sicuro spesso si comportano in un certo modo in preda alla fame, alla sete, o addirittura al timore di esser aggredite dagli umani avendone probabilmente incontrati di soggetti cattivi da cui sono stati maltrattati. Senza contare che parecchi presentano patologie, alcune delle quali gli provocano forti sofferenze e pertanto uno stato di stress, dovute alla condizione di abbandono e dunque trascuratezza. Ma c’è di più: quella che fino a un paio d’anni fa era un’emergenza tutto sommato circoscritta e limitata ad alcuni mesi dell’anno, quattro o cinque al massimo, da fine 2020 circa è diventata una faccenda da affrontare con grande sollecitudine per impedire il ripetersi di eventi luttuosi come a Satriano o comunque rilevanti sotto il profilo dei danni alle persone".
Il consigliere Mirarchi si è poi infine soffermato su un problema nel problema, che lo preoccupa non poco da tempo e lui vuole mettere in evidenza ancora una volta. Il riferimento è come ha raccontato a dove abita lui, ovvero a Lido in cui "ci si è ritrovati tutto l’autunno, l’inverno e la primavera scorsa, ma pure nell’estate corrente, un’orda di cani peraltro meticci di incrocio di razza maremmana e di conseguenza di grossa taglia, i quali hanno perennemente "ciondolato" tra Piazza Garibaldi, la stazione ferroviaria e il supermercato Md all'imbocco della strada per Germaneto, aggirandosi però in continuazione per tutta la zona marinara anche con tanto di rischioso intralcio alla circolazione stradale potendo causare incidenti. Il loro passaggio rappresenta dunque un pericolo costante, e non perché siano di indole aggressiva pur essendo comunque cani pastore e quindi vocati non esclusivamente all’autodifesa ma pure all’attacco, bensì poiché, come accaduto in numerosi casi con tanto di testimoni, tendono a cambiare atteggiamento ad esempio di fronte a loro simili portati a spasso al guinzaglio dai padroni. Che spesso, impauriti, iniziano ad abbaiare contro i randagi suscitandone l’immediata reazione di sfida. Motivo per cui, anche alla luce della tragedia purtroppo verificatasi a metà settimana, bisognerebbe non indugiare ancora. Ecco perché esorto di nuovo l’Asl e ogni ente preposto a intervenire, sebbene l’oggettiva difficoltà di prendere in totale sicurezza tutti i componenti di un branco tanto numeroso e formato da elementi di una certa stazza".
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