di EDOARDO CORASANITI
Due assoluzioni e una condanna ad 8 mesi di reclusione: i primi due corrispondono ai nomi di Vincenzo Belmonte e Carolina Ritrovata, l'altro è Andrea Doria.
Si conclude così il processo per la morte di Natale Zicchinella, 56 anni, rimasto ucciso il 21 novembre 2011 nella sua officina in località Campagnella, nel rione Sala, a Catanzaro, sepolto dalle macerie dopo il crollo di un muro di contenimento che, a causa del maltempo, si è abbattuto sui locali dove lavorava.
Quattro gli imputati nel processo che si è concluso oggi in primo grado:
Vincenzo Belmonte ex dirigente Edilizia privata del Comune di Catanzaro (la Procura aveva chiesto l'assoluzione);
Carolina Ritrovato indagata nel ruolo di dirigente del settore Gestione del territorio del Comune di Catanzaro (chiesta l'assoluzione).
Belmonte e Ritrovato sono difesi dall'avvocato Vincenzo Ioppoli, il quale nella sua discussione di oltre 40 minuti ha punto sull'estraneità dei suoi assistiti rispetto alle condotte contestate. Ed in particolare, sull'assenza totale del nesso di causalità necessario per legittimare l'accusa di omissione.
Andrea Doria,che aveva nella propria disponibilità l'immobile in cui si trovava l'officina di Zicchinella (difeso da Stefania Rania) che, secondo quanto emerso, era abusiva come il muro che crollò e come la discarica accanto al muro stesso (l'accusa aveva chiesto 8 mesi di reclusione).
Pasqualino Santagata titolare dell'area adiacente alla zona del crollo, dove si trova una discarica abusiva (deceduto durante il processo. Per lui il giudice Fabio Rabagliati ha disposto il non luogo a procedere).
Sarebbe stata proprio la discarica realizzata da Santagata, secondo l'accusa, a creare una pressione sul muro incriminato che, col tempo, lo avrebbe esposto a cedimenti. Doria è accusato di aver consentito a Zicchinella l'utilizzo di un immobile abusivo e quindi privo del certificato di agibilità e del collaudo statico, mentre Belmonte e Ritrovato, avrebbero omesso gli interventi necessari pur sapendo della presenza della discarica e del muro abusivo di cui era stata ordinata la demolizione sin dagli anni '80 e che nel 1994 era stato acquisito al patrimonio del Comune di Catanzaro.
Un'accusa che per questi due è stata smontata dall'avvocato Ioppoli e dalle sue argomentazioni difensive.
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