Catanzaro, nella Sala Concerti del Comune il ricordo di Quirino Ledda a 10 anni dalla sua morte

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  06 maggio 2025 20:52

di Gaetano Marco Giaimo

Il 7 maggio 2015 veniva a mancare, stroncato da un infarto, Quirino Ledda, storico segretario regionale della Federbraccianti ed esponente del Partito Comunista Italiano. A dieci anni dalla sua scomparsa, ANPI, CGIL e Libera hanno voluto ricordarlo organizzando un incontro aperto al pubblico nella Sala Concerti del Comune di Catanzaro questo pomeriggio. Numerosi i presenti che hanno portato la propria testimonianza in memoria di Ledda, su tutti spicca il figlio Giuseppe, oggi esponente della CGIL in Emilia-Romagna. Il primo intervento è di Mario Vallone, Coordinatore ANPI Calabria e mediatore della discussione: "Questa commemorazione è una promessa che avevamo fatto a Quirino il giorno del suo funerale. In questo decimo anniversario ci tenevamo a tenere le porte aperte a chiunque volesse omaggiare la sua memoria che è ancora oggi valida per la correttezza politica e l'impegno istituzionale e sociale che ha sempre portato avanti nella sua vita. Stiamo lavorando alla creazione di un archivio che raccolga tutti i documenti che ha lasciato, non è un'impresa semplice". 

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Ha poi preso la parola il Vicesindaco del capoluogo, Giuseppina Iemma: "Ha sempre lavorato con tenacia e con la forza delle idee, con la voglia di costruire un futuro migliore per le nuove generazioni". "Appartengo a quelli che sono cresciuti nei suoi insegnamenti" ha detto Luigi Veraldi, CGIL "La sua storia non deve andare smarrita, il suo coraggio e la sua forza ci possono ancora dare molto e se fosse ancora vivo oggi sarebbe in piazza con noi". Il giornalista Filippo Veltri ha voluto sottolineare come "Quirino ci ha indicato un tratto di come si possano coniugare impegno sociale, politico e culturale portandoli avanti di pari passo", mentre Elvira Iaccino, referente provinciale Libera Catanzaro, ha dichiarato: "Ogni volta che scendiamo in piazza, ogni volta che ci mettiamo dalla parte dei più deboli, cerchiamo di metterci la stessa responsabilità che ci metteva lui". Enzo Scalese, segretario CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, ha espresso un'opinione forte: "Da dieci anni continuiamo a rafforzare il pensiero di Quirino, dobbiamo stare tra la gente, tra i lavoratori. Chi oggi invita a non andare a votare vuole organizzare la libertà dei cittadini secondo la propria convenienza".

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Si sono poi susseguiti diversi interventi da parte dei presenti in sala: partendo da Giorgio Gemelli (che ha ricordato come grazie all'impegno di Ledda si sia riusciti a ricostruire paesi come Nardodipace e Fabrizia dopo l'alluvione del 1951), Franco Cimino ("Ho avuto la fortuna di essere stato scelto da lui per essere suo amico, oggi da democristiano vengo a celebrare con grande forza e commozione un comunista convinto"), Maria Rita Galati, Carmelo Sanzi (che ha raccontato un simpatico aneddoto), Carla Rotundo ("Ha amato Catanzaro da sardo più dei catanzaresi e della politica catanzarese"), Danilo Gatto e Gianni Speranza ("Una delle rovine di questi anni è che si è tralasciata la memoria delle cose belle in favore della retorica dell'abbandono, del nuovismo, della semplificazione e del populismo. Da giovani Ledda ci ha stregati con la sua eleganza").

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La tesimonianza più toccante, ovviamente, è quella di Giuseppe Ledda, che ha anche chiuso l'incontro: "Avevo 5 anni quando subimmo l'attentato da parte della 'Ndrangheta, lo ricordo benissimo: mio padre aveva fatto alcune denunce verso una cosca e questa fu la loro vendetta, ma lui disse che era un comunista e un uomo libero e tale voleva rimanere. Da ateo era molto rispettoso della Chiesa e amico di Monsignor Cantisani, che convinse a comprare la chiesetta di Sant'Omobono. Il suo insegnamento più grande è quello morale: mi diceva sempre che non aveva mai neanche rubato una penna biro e che avrei sempre dovuto essere orgoglioso di lui". Vallone ha poi congedato i presenti, ricordando la manifestazione sui problemi della sanità che si terrà sabato alle 15.30 in Piazza Prefettura.

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