"Il miglior modo per dimenticare la "noia" è "rincarare" l'illusione altrui affinché pesi molto meno il pendìo delle vuotezze. Un quadro "reale" piuttosto che critico, dove ancora spazio resta a chi pronuncia da tempo follie "spettacolari" distanti anni luce dal "degrado" soffocante in un capoluogo impreparato a certi "eventi" senza "mutamenti".
È il commento di John Nisticò, responsabile cultura del nCDU che si sofferma ancora su quelle questioni che definisce "di mancato sviluppo del capoluogo con serie ripercussioni sul vivere quotidiano".
"Il catanzarese adagiato al benessere di copertina, del resto chi si accontenta gode, ancora compreso nella grande bellezza nascosta della nostra amata città. I protagonisti sono sempre uguali, i copioni gli stessi, cambia il palinsesto ma la regia e' "ipocrisia". Eppure se impedissimo legittimamente questo avvento lunare del Magna Gracia Film Festival, alcuna alternativa andrebbe a sovrastarlo, oppure chissa' se si attivasse una nuova pagina del buon fare turismo e pratica attrazione?
Catanzaro "non" produce cinematografia eppure ospita da anni un Festival di solo "propaganda", del resto il sondaggio prima e dopo i pasti dello spettacolo, fornisce dati che rientrano in un solito "tipico" guadagno balneare e niente piu'.
Troppi luoghi chiusi, ex-cinema e teatri saltuari non sembrano proiettarci verso nuovi orizzonti.
La chiave del "successo" sia unica nel generare idee e soluzioni, ma duplicarne il tratto elude ogni risultato per coloro che potrebbero esporsi con valide singolarita' artistiche.
Le associazioni culturali del capoluogo e gli Artisti "local" risentono di una "crisi" finanziaria divulgata a pieno titolo dagli Assessorati ed Assessori addetti, ma per alcuni la fattibilita' persiste immutata ed immutante.
Si lasci spazio per l' utile inclusione di progetti e modernità senza sterili menzogne, quelle che da vent' anni affossano la Citta' capoluogo in un dirupo stracolmo di "nevralgie" comunali che declassano a tutt' oggi la "sana" politica congelata ormai dal "karaoke".
Il nuovo percorso di amministrazione del capoluogo dovrebbe creare il giusto equilibrio tra il dire ed il fare nell' esclusivo interesse di tutti i quartieri, operatori economici e virtù del territorio, sapendo che nel periodo estivo poche risulterebero le feste e sempre più appannati quei liberi momenti di aggregazione con arte di strada etc..
Trascorso l' inverno intrattenuto da "isolamento" pedonale e poco più, i piani programmatici del terzo settore andrebbero esplicati e discussi in un democratico confronto, almeno per mettere in cantiere la crescita socio-culturale quasi interrotta per insoliti problemi di "bilancio".
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