Catanzaro, non era droga ma semplice canapa: giovane assolto

di STEFANIA PAPALEO

Non era sostanze stupefacente, ma semplice canapa priva di efficacia drogante. La perizia parla chiaro. Così, dopo due anni e mezzo di calvario giudiziario, per un giovane di 26 anni di Catanzaro, Benito Marino, è arrivata l'ora del riscatto.

Udienza dopo udienza, perizia dopo perizia, è stato il suo difensore di fiducia, l'avvocato Giovanni Fioresta, a dimostrarne l'innocenza. Il Tribunale di Catanzaro, infatti, ha assolto Benito Marino dalle accuse di spaccio di sostanza stupefacente continuato in concorso, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato condizionato dalla perizia in questione. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.
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Diverso l'epilogo per un altro giovane che fu arrestato con Marino, Giorgio Gagliardi, 31 anni (difeso dall’avvocato Elio Bruno), condannato a 2 anni ed 8 mesi di reclusione, avendo scelto di essere giudicato con il rito abbreviato secco. Ma sarà in sede di appello che il legale produrrà agli atti la perizia che indirettamente scagiona anche Gagliardi, per il quale, dunque, si profila una sentenza di assoluzione alla stregua di quella emessa a favore di Marino.

A beccare i due imputati erano stati i carabinieri della Stazione di Santa Maria di Catanzaro, sulle tracce di un noto tossicodipendente della zona notato a bordo di un'auto mentre, a velocità sostenuta, raggiungeva Marino nel centro storico di Catanzaro. La perquisizione presso l’abitazione di quest'ultimo ha fatto il resto, con il rinvenimento di poco più di un chilogrammo di marijuana, circa 4 grammi di cocaina, tre piantine di cannabis, varie sostanze da taglio e 30 euro in contanti ritenuti provento dell'attività di spaccio.

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