Catanzaro, nuovo sos di don Andrea Perrelli sul cimitero: “E’ comodo non vedere, per non toccare una realtà sconcertante”

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images Catanzaro, nuovo sos di don Andrea Perrelli sul cimitero: “E’ comodo non vedere, per non toccare una realtà sconcertante”
Monsignor Andrea Perrelli
  11 giugno 2025 19:00

di DON ANDREA PERRELLI

Dopo aver celebrato nella chiesa del Monte dei Morti, nel tempo di preghiera in onore del “Dottore Evangelico” Sant’Antonio di Padova, il mio pensiero, la mia preghiera, si proiettano verso il nostro amato Camposanto, affidando, ancora una volta, ai “Dormienti”, i miei pressanti appelli: una missione-passione autentica. L’uomo ha la sua dignità, che è fatta di pensiero e di sentimento, nessuno può osare toccargliela.

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Ci si impegna a risolvere questa problematica, non con una letargia, ripeto, d’indifferenza, in una squallida immagine esteriore: quando qualcuno porta la fascia di capitano in una squadra, c’è sempre qualcuno che gliela ha data: questo qualcuno sarà il giusto giudice. A fine campionato!!!

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Il cimitero, non è un problema, ma la soluzione del problema. La pietra del sepolcro, nasconde lo strazio del cuore. La, dove ci sono le sofferenze umane: è la Chiesa.

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Ai “felici abitatori del Cielo” (S.Ambrogio), si deve dare una risposta. Il vento dei morti, e’ un meraviglioso assalto al Cielo. Il camposanto, non ha bisogno più, di commenti, si commenta da sé nell’estetica del negativo. “C’è un fuoco dentro di me, che non posso tenere sopito” (Geremia). E’ comodo non vedere, stare lontano, per non toccare una realtà sconcertante: “ non possiamo nulla contro la verità; non possiamo nulla contro Dio” (Don Mazzolari).

La Chiesa, sempre esperta in umanità, si prende cura del mondo dei trapassati, per confermare la fede nella Resurrezione, vede e abbraccia tutto il dolore umano nel martire del Golgota di ogni ora.

La mano del S. Patrono Vitaliano, implora: ci si impegni per questo, con animo aperto e cervello disponibile. La città dei “Dormienti”, salmodia l’antico e popolare inno: “ sicura si confida a Te questa città” e dal “Cielo e’ avvolto chi non ha la sua urna”, in una processionaria di insetti, vespe, zanzare, mosche e api, che si alimentano come sui colli di Samaria verdeggia l’erba di ogni varietà, nella varietà dei colori, virgolettando il Parroco di Bozzolo, definito da San Giovanni XXIII, “ la tromba dello Spirito Santo nella bassa padana”: “ non c’è pietà dove non c’è verità”.

Carissimi con coraggio e con fede lancio ancora una volta il mio grido d’aiuto per chi non ha voce, per chi sta all’ombra dei cipressi. Se noi guardiamo al Signore e alla sua parola, se abbiamo occhi che puntano in alto, fuori dal nostro io, occhi con profezia, noi avanziamo. Se guardiamo alle difficoltà, se teniamo gli occhi bassi sulle macerie della vita, sui fallimenti di ieri, sulle nostre depressioni, iniziamo la discesa nel buio.

Come Pietro anche noi andremo verso il Signore, camminando non sul luccichio illusorio di acque miracolose, ma sulla strada polverosa del buon samaritano; andremo verso il Signore non per scorciatoie divine ma per fede e perseveranza umili e testarde come il battito del cuore. Il vero miracolo è avanzare nella vita senza miracoli, ma con azioni concrete e fattive ,tali da essere almeno testimoni credibili, ricordandovi che neanche il muro d’incenso vi proteggerà dai morsi della storia.

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