di EDOARDO CORASANITI
Colpevole. Per il giudice dell'udienza preliminare Antonio Battaglia è Santo Mirarchi il colpevole dell'omicidio di Luigi Grande, ritrovato il 29 novembre 2009 ormai morto e bruciato. La pena fissata dal magistrato è di 14 anni (in abbreviato, quindi con lo sconto di pena pari a un terzo), con il riconoscimento dell'attenuante della collaborazione con la giustizia ma non il riconoscimento della futilità dei motivi. Ipotesi che era stata avanzata dalla Procura della Repubblica del capoluogo guidata da Nicola Gratteri e rappresentata in aula dalla pm Debora Rizza: 12 anni era la condanna che aveva chiesto.
Secondo l'accusa, il 12 agosto 2009, Mirarchi (difeso dall'avvocato Michele Gigliotti) per ottenere informazioni sulla scomparsa di Giuseppe Fraietta, avvenuta quattro giorni prima in località Fortuna, nel Lido di Catanzaro (e della quale era ritenuto testimone visivo), avrebbe portato con l’inganno Luigi Grande in un casolare disabitato San Floro. Così prima sono nate le botte, anche un bastone, per poi ucciderlo con due colpi di arma da fuoco, sparati in testa. Infine, il corpo sarebbe stato bruciato e i resti sono stati trovati il 29 novembre 2009. E' scaturita l'accusa di omicidio, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, detenzione illegale di armi.
Il gup, che depositerà le motivazioni fra 90 giorni, ha riconosciuto una provvisionale di 100mila euro alle parte civili costituite nel processo, la madre e la sorella di Luigi Grande, entrambe rappresentate dall'avvocato Anselmo Torchia.
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