Catanzaro, operazione "Brooklyn": la Cassazione dà ragione alla difesa sul maresciallo Marinaro

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Catanzaro, operazione "Brooklyn": la Cassazione dà ragione alla difesa sul maresciallo Marinaro
Michele Marinaro
  09 ottobre 2023 09:58

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza con la quale il Tribunale della Libertà di Catanzaro aveva disposto il ripristino degli arresti domiciliari nei confronti del Maresciallo della Guardia di Finanza Michele Marinaro (difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota), coinvolto nel procedimento penale c.d. Brooklyn" l'indagine che ha messo a fuoco sui lavori di manutenzione straordinaria (presunto materiale scadente utilizzato) del ponte “Morandi” e di un tratto della strada statale 280 “dei Due Mari”. Marinaro è indagato con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. 

Il Tribunale collegiale di Catanzaro aveva precedentemente revocato gli arresti domiciliari a cui Marinaro era stato sottoposto per oltre 8 mesi, il 19 gennaio 2023. La decisione era basata su considerazioni come le prove raccolte durante il dibattimento e il completamento dell'istruttoria a carico, nonché il tempo trascorso dalla commissione dei fatti nel 2016. Questo provvedimento era stata oggetto di impugnazione da parte della Procura di Catanzaro, che riteneva che la revoca fosse erronea, data la gravità dei fatti e la necessità di ripristinare gli arresti domiciliari.

Il Tribunale della Libertà di Catanzaro aveva accolto l'impugnazione della Procura con un'ordinanza del 18 maggio 2023, ordinando il ripristino degli arresti domiciliari. Secondo i magistrati del capoluogo, l'ordinanza si basava sull'argomento secondo cui non erano emersi nuovi elementi che giustificassero la revoca degli arresti domiciliari e suggeriva che il giudice che presiedeva il processo aveva commesso un errore.

Banner

Gli avvocati Galeota e Ferrara avevano presentato un ricorso per Cassazione, affermando che il Tribunale della Libertà aveva violato la legge nel prendere questa decisione. A loro avviso, la decisione si basava su pochi atti trasmessi dall'appellante, mentre il Tribunale collegiale aveva considerato l'andamento completo dell'istruttoria dibattimentale e il tempo trascorso dall'applicazione della misura cautelare rispetto alla commissione dei fatti.

Banner

 

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner