Catanzaro, otto consiglieri: "L'Amministrazione comunale cerca argomenti per distrarre l'opinione pubblica"

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  04 febbraio 2023 19:28

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei consiglieri comunali di Catanzaro  Giorgio Arcuri, Lea Concolino, Antonio Corsi, Giovanni Costa, Manuel Laudadio, Rosario Lostumbo, Eugenio Riccio e Francesco Scarpino sull'autonomia differenziata

 

“Le sorti dell'ex Cinema Orso, l'appalto del Porto, i miglioramenti della viabilità, le problematiche dell’acqua, la creazione di nuovi parcheggi, la condizione di precarietà sociale di tanti quartieri, una più efficiente organizzazione degli uffici e quant’altro possa essere effettivamente  utile alla città. Sono queste le questioni di cui gli amministratori di Catanzaro dovrebbero occuparsi. Invece, evidentemente incapaci di trovare soluzioni, perdono tempo in chiacchiere.
L'attuale Amministrazione comunale brancola nel buio. Ma alcuni consiglieri di maggioranza trovano il tempo per depositare una mozione sull'autonomia differenziata, con lo scopo di mettere in campo argomenti per distrarre i catanzaresi dai problemi reali. E peraltro con una visione che distorce i documenti ufficiali.
Anzitutto, dimenticano che l'autonomia regionale differenziata è prevista dalla Costituzione (art. 116) ed è stata introdotta a seguito della riforma del Titolo V della Carta costituzionale, approvata a maggioranza dal centrosinistra.
Gli enormi ‘gap’ fra Nord e Sud del Paese a cui occorre mettere mano, come si ripete da decenni, sono stati provocati e aggravati non dall'autonomia differenziata (finora rimasta inapplicata), bensì mantenendo l'attuale assetto di competenze ripartito fra Stato e le Regioni.
Un sistema, quello che i firmatari vogliono difendere, che evidentemente ha fallito, se i divari di cittadinanza Nord-Sud continuano a crescere, se decine di migliaia di calabresi, ogni anno, sono costretti a curarsi fuori regione, se le infrastrutture, i collegamenti e i servizi pubblici delle regioni meridionali sono così inefficienti e deficitari.
Con l'autonomia differenziata le classi dirigenti del Mezzogiorno sono chiamate ad affrontare una sfida storica,  smettendo di  andare a Roma con il cappello in mano o perseverando nel becero assistenzialismo da cui derivano i ritardi macroscopici delle aree più svantaggiate del Sud.
Al contrario, l’attuazione della previsione costituzionale, imporrà alle classi dirigenti di valorizzare le potenzialità dei propri territori, perché bisognerà dimostrare di saper utilizzare efficacemente le risorse pubbliche, rendendo conto ai cittadini.
I firmatari della mozione, inoltre, dimenticano che l'attuale Governo di centrodestra, nell'ultima legge di bilancio, ha previsto importanti norme sui Livelli essenziali delle prestazioni (i famosi Lep) che rappresentano la 'misura' dei diritti che devono essere garantiti egualitariamente a tutti i cittadini italiani, ovunque risiedono.
 Grazie a queste norme, i Lep saranno definiti entro un anno e, parallelamente, saranno fissati i costi e i fabbisogni standard per finanziarli, archiviando così la spesa storica che finora ha generato diseguaglianze micidiali nella ripartizione delle risorse pubbliche. Venendo al ddl Calderoli, da poco approvato dal Consiglio dei ministri, se i firmatari della mozione lo avessero letto con attenzione, capirebbero come l'autonomia differenziata avrà un iter incentrato sul massimo confronto democratico.
Infatti, oltre alla stessa legge cornice, ogni singola intesa fra Stato e Regione richiedente l'autonomia su una o più materie, dovrà essere approvata dal Parlamento. E ancora: il ddl Calderoli è a 'invarianza finanziaria', anche per le Regioni che non dovessero sottoscrivere intese per l'autonomia, mantenendo altresì il finanziamento del fondo perequativo ai sensi dell'art. 119 della Costituzione”.

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