Catanzaro, Palaia: "Scenari inquietanti di una "nuova" democrazia"

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Daniela Palaia
  09 agosto 2022 10:24

"Come movimento politico non possiamo sottrarci ad alcune riflessioni sui possibili scenari che si prospettano in vista delle prossime elezioni politiche. Sono all'orizzonte sensibili modifiche degli assetti istituzionali e diversi sono gli effetti che gli esiti della imminente tornata elettorale potranno avere sul futuro delle popolazioni e dei territori delle regioni meridionali".

Lo scrive in una nota stampa Daniela Palaia, consigliere comunale di Catanzaro eletta nella lista "Mo'- Fiorita Sindaco".

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"È in particolare la proposta del centro-destra a prevedere di ridisegnare il nostro sistema politico lungo le coordinate della verticalizzazione del potere da una parte, con la forma presidenzialista di governo, e della frantumazione orizzontale dall’altra, mediante l’accentuazione delle forme di autonomia regionale. Questo disegno - scrive - se realizzato, renderebbe la Repubblica italiana quanto di più lontano dalla prospettiva immaginata dalle nostre madri e dai nostri padri costituenti, sapendo che l’attuazione dei principi e dei valori della prima parte della Costituzione non può essere separata dagli equilibri dei poteri determinati nella seconda parte di essa".

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"L’unità e indivisibilità della Repubblica, pur nella valorizzazione delle autonomie locali, l’eguaglianza dei cittadini, i doveri inderogabili di solidarietà verrebbero di fatto inquadrati in un sistema totalmente diverso, nel quale la centralità del Parlamento – peraltro ridotto nella sua capacità di rappresentanza con la diminuzione del numero dei suoi componenti – perderebbe ulteriormente ruolo, aprendo ancora di più la strada alle forme “disintermediate” della politica in un rapporto diretto tra il leader e le masse: una forma di democrazia che riteniamo inquietante".

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"Con la concessione dell’autonomia differenziata nei termini richiesti negli ultimi anni dalle regioni settentrionali non soltanto si frantumerebbe – di fatto – l’unità della Repubblica, ma il riassetto del sistema fiscale, nonché il trasferimento di risorse umane e strumentali, andando a vantaggio delle aree più ricche del Paese, renderebbe ancora più profondo e incolmabile il divario con le aree meridionali, che risulterebbero ovviamente sempre più svantaggiate".

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