di FILIPPO COPPOLETTA
Non ci sono obiettivi primari, non si pensa alla zona salvezza né a quella play-off, non si pensa alla Serie A e quasi secondario diventa anche vincere. Ora conosciamo la "ricetta Vivarini": divertirsi in campo. Una prescrizione tecnica che la squadra segue alla lettera già dallo scorso anno e che i nuovi innesti hanno subito assimilato. Ecco allora che, con la vittoria di oggi sul Pisa, il Catanzaro si porta a quota 30 punti raggiungendo - momentaneamente - la terza posizione in classifica (bisognerà infatti attendere la gara di domani tra Como e Modena per consolidare la vetta).
La sua, Vivarini, la descrive come una squadra giovane, con tanti esordienti per la categoria, che ha come caratteristica la leggerezza mentale. "Prima di ogni partita - spiega il tecnico delle Aquile - dico a tutti che dobbiamo divertirci, se li carico di responsabilità per altri obiettivi rischiamo di intasarci, non dobbiamo cercare né volere, dobbiamo divertirci".
Primo obiettivo, per l'allenatore giallorosso, è allora il consolidamento del gruppo e fino ad oggi pare averlo centrato appieno, complimentandosi con i suoi a margine della gara e, come al suo solito, cercando di schivare le richieste di plausi individuali in una partita preparata meticolosamente - specie nella fase di non possesso - e letta in modo eccezionale da ogni reparto.
Si sblocca finalmente l'azzurro classe 2003 Giuseppe Ambrosino: azzurro per provenienza partenopea e per indossare la maglia della Nazionale U21. Una rete che probabilmente attendeva più lui che l'intero popolo giallorosso considerando la calorosa esultanza che oltre a procuragli il giallo per la maglia lanciata in campo, l'ha catapultato sotto la Capraro tra la gioia del tifo di casa.
Gli è bastata una manciata di secondi dal suo ingresso che ha sostituito il capitano Iemmello, dolorante già al termine della prima frazione di gioco per un problema al ginocchio che non dovrebbe comunque dare troppa preoccupazione. "Lo dicevo che Ambrosino ha qualità importanti" ci tiene a ricordare Vivarini che ne evidenzia non solo il fattore realizzativo ma anche la capacità di far salire la squadra dal momento in cui ha iniziato a rinviare.
Dunque meriti ed onori ad Ambrosino ma ad aggiudicarsi il premio "man of the match" non può che essere il greco Panos Katseris (che di anni ne ha 22) per un lavoro straordinario che conferma le qualità di un giovanissimo centrocampista su cui Vivarini ha avuto sguardo lungo. Qualità di cui oggi si accorgono anche importanti realtà calcistiche che tanto vorrebbero annoverarlo nelle proprie rose. Notizie a cui, però, il tecnico del Catanzaro guarda con diffidenza, invitando allo stesso atteggiamento il giovane calciatore che, grazie alla splendida prestazione odierna (definita "la migliore fino ad oggi"), si sarebbe scampato una "ramanzina" che Vivarini gli stava confezionando proprio a seguito dei rumors. L'allenatore temeva infatti che le "chiacchiere" potessero influire negativamente sulla prestazione del ragazzo, facendogli abbassare l'attenzione. "Spero capisca che debba rimanere sempre con questa umiltà" ha aggiunto Vivarini.
L'ultima battuta è per il tifo giallorosso. "Il popolo di Catanzaro è eccezionale - ha concluso Vivarini - sta facendo vedere a tutta la Serie B cosa significa la passione per il calcio ed il trasporto di un'intera città".
"Siamo venuti qui a fare la nostra partita contro quella che secondo me è la migliore squadra del campionato. Ci sono squadre sulla carta più forti, più importanti, ma il Catanzaro mi piace, se devo vedermi una partita di calcio guardo il Catanzaro". Solo le parole di elogio sincero del tecnico pisano Alberto Aquilani che in sala stampa non nasconde l'ammirazione per la squadra di casa a cui riconosce il vantaggio della serenità mentale, del caloroso sostegno del pubblico e della grande guida tecnica.
"Nonostante abbiamo proposto e abbiamo creato non siamo riusciti ad essere determinanti. È mancato il goal così come è mancata la cattiveria, la qualità individuale, forse sarà anche dipeso da me che li alleno male" ha detto con un accenno di sconforto l'allenatore ospite in un periodo non proprio roseo per la sua squadra.
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