Catanzaro presenta la Guida Slow Wine: conferiti i riconoscimenti ai vignaioli

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  07 dicembre 2024 08:52

Per un giorno Catanzaro è stata la capitale regionale del vino, grazie all’evento voluto da Slow Food Calabria, organizzato dalla Presidente Slow food Catanzaro, Patrizia Costantino e dalla curatrice regionale della Guida Slow Wine, Alessandra Molinaro e Patrocinato da Comune di Catanzaro, Consiglio Regione Calabria, Slow Food Calabria.

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L’occasione è stata la presentazione appunto di questo lavoro editoriale, edizione del 2025, che recensisce le cantine Italiane che si rifanno ai valori di Slow food, l’Associazione internazionale fondata da Carlo Petrini, che ormai sono la cifra del mondo enogastronomico di qualità, ecosostenibile con uno sguardo all’etica. Buono, pulito e giusto, ecco i principi cardine che identificano non solo i prodotti agricoli ma anche il vino. 

Che fosse un evento importante che ha richiamato nelle sale museali del complesso monumentale del San Giovanni nel Capoluogo di regione, quasi 300 tra vignaioli, esperti del settore, sommelier, Presidenti di condotte slow food, cuochi e semplici appassionati provenienti dall’intera regione, dal Pollino allo Stretto, lo si poteva dedurre già dal tavolo dei relatori che, oltre alle già citate Patrizia Costantino e Alessandra Molinaro, ha annoverato la padrona di casa Giuliana Furrer Assessora alle Attività economiche del Comune di Catanzaro, Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio, Gianluca Gallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria intervenuto in streaming da Milano,  Giuseppe Iritano, Direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, Michelangelo d’Ambrosio Presidente di Slow food Calabria e Alessandro Marra, vice curatore della Guida Slow Wine a cui sono state affidate le Conclusioni.

L’incontro è servito per fare un focus sulla vitivinicoltura insieme alle 34 aziende calabresi inserite nella guida dopo una selezione rigorosa che, alla fine, ha premiato i vignaioli che hanno abbracciato la filosofia slow food. 

Essere annoverati tra le cantine della guida è un vero privilegio ma anche un motivo di orgoglio per il coraggio delle scelte produttive che, a nostro avviso, precorrono i tempi: Le cantine non devono usare concimi, diserbanti e antibotritici provenienti dalla chimica di sintesi. C’è inoltre una particolare attenzione rispetto all’’uso delle risorse ambientali per la produzione di vino che deve essere cosciente e sostenibile. Il ricorso a sistemi d’irrigazione deve essere limitato il più possibile e finalizzato a evitare casi di stress idrico severo. 

Non c’è dubbio che i vini selezionati siano lo specchio del territorio di provenienza; per la loro produzione si utilizzano sempre più spesso lieviti indigeni così come la ricerca scientifica tesa a isolare lieviti autoctoni che poi possono essere replicati e utilizzati dall’azienda oppure da più vignaioli della stessa zona e denominazione.

Nel mondo Slow Wine le cantine collaborano attivamente con l’intera comunità agricola ai fini di valorizzare il sistema agricolo dell’area territoriale dove opera e, dal punto di vista etico le cantine mantengono un rapporto virtuoso con i propri collaboratori e i propri dipendenti, incoraggiandone la crescita personale e professionale, così come le cantine collaborano e condividono conoscenze con gli altri viticoltori del territorio, evitando azioni di concorrenza sleale.

Insomma, non un semplice volume di consultazione ma un lavoro editoriale importante che parla non solo di vino ma anche di storie di vitivinicoltori, di territorio, di ambiente. "La Calabria che emerge da queste pagine è diversa: permeata da un senso profondo di appartenenza e di civiltà. È un luogo dove il rispetto per il territorio si intreccia con l’orgoglio di un percorso che non si lascia definire dalle difficoltà. Qui i vigneti sono custoditi da mani che non conoscono la resa, ma che stanno forgiando un’identità sempre più forte e consapevole." Questo in poche parole il senso profondo della sezione calabrese della guida tratteggiato da Alessandra Molinaro nell’introduzione.

La novità di quest’anno è che possono entrare in guida solo aziende che abbiano deciso di abolire l’impiego di erbicidi chimici, un ulteriore segno del rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della salute umana.

Di questi principi hanno parlato gli illustri relatori che con i loro interventi hanno rapito l’attenzione del folto pubblico destando interesse e attenzione alle tematiche in discussione.  

Un plauso ai collaboratori della sezione calabrese della guida coordinati da Alessandra Molinaro: Laura Boccuto, Guglielmo Gigliotti, Angela Sposato, Eugenio Furia, Giovanni Stefano, Giovanni Galasso che hanno visitato personalmente tutte le 34 cantine selezionate.

Tra il folto pubblico, che ha riempito la sala al limite della capienza, si sono intravisti i cuochi dell’Alleanza di Slow Food, Claudio Villella e Roberto D’Avanzo, i cuochi della brigata di Luca Abbruzzino, i sommelier di Nino Rossi ed il responsabile nazionale per i rapporti con le Istituzioni di Slow Food Italia, il calabrese Massimo Borrelli.

Al termine della presentazione, le premiazioni per le varie categorie di vini con i seguenti riconoscimenti: 2 chiocciole, 3 bottiglie, 8 vini slow e 1 vino best buy, sono stati premiati anche i Locali del bere Slow: Di sotto di Rende, Lagust di Cirò Marina, Tribarakkio di Catanzaro, Degusteria Magnatum di Longobardi, Chest’è di Scilla, Vinicolo Vineria di Soverato.

In conclusione, tutti i presenti hanno potuto procedere ad una esperienza immersiva tra i 21 banchi di assaggio effettuando un vero e proprio viaggio nella Calabria del vino buono pulito e giusto.

Il prossimo appuntamento slow del settore è per i giorni dal 13 al 15 dicembre a Saracena, quando si celebreranno i 20 anni del riconoscimento di Presidio Slow Food al Moscato al governo di Saracena. Sarà un evento importante con banchi d'assaggio, visite in cantina, una cena che vedrà il ritorno in Calabria del cuoco Gennaro de Pace, incontri e dibattiti per celebrare un vino da meditazione che può considerarsi sicuramente un’icona di questo piccolo paese ai piedi del Pollino.

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