di MARCO VALLONE
Un report con cui sono stati esaminati i dati concernenti alcuni reati spia di infiltrazioni mafiose, focalizzandosi in particolar modo sull'incidenza di questi reati nel periodo pre-pandemico al confronto invece di quella che è stata poi la diffusione di questi fenomeni criminali nel momento post pandemico.
Questo il tema portante della presentazione del documento intitolato “La Calabria, le Calabrie: storie di illegalità, percorsi di impegno”, che ha avuto luogo questo pomeriggio presso la libreria Ubik del quartiere Lido di Catanzaro. Il dossier intende raccontare varie sfaccettature della Calabria: quella più oscura e criminale, quella del lavoro della magistratura ( di cui sono rilevanti esempi i diversi processi Gotha, Eureka e Rinascita Scott) e quella di una Calabria coraggiosa, in movimento, forse non ancora abbastanza attenzionata dalla cronaca.
Ha presenziato all'appuntamento di questo pomeriggio Elvira Iaccino, referente provinciale Libera Catanzaro, che ha introdotto la relazione di Francesco Donnici, giornalista di “Lavialibera” e dottorando in studi sulla criminalità organizzata. Ha infine concluso i lavori Giuseppe Borrello, referente regionale di Libera Calabria.
Francesco Donnici ha affermato come il report presentato oggi sia “stato lanciato proprio in questi giorni in concomitanza con il percorso di avvicinamento a 'Contromafie e corruzione', l'annuale percorso che Libera organizza per raccogliere tutti i presidi, i coordinamenti e le associazioni della rete di tutta Italia che quest'anno, per questa particolare edizione, si svolgerà a Vibo Valentia”. L'evento nazionale “Contromafie e Corruzione”, cui Donnici ha fatto riferimento, si terrà dal 18 al 20 Ottobre presso la scuola di polizia di Vibo Valentia, e sarà un rilevante momento di confronto tra attori istituzionali e associativi per sottolineare l'importanza della rete sociale contro la 'ndrangheta e la corruzione: si tratterà, sostanzialmente, di veri e propri Stati generali dell'Antimafia, quest'anno per la prima volta in Calabria.
“Nel report, in particolare, abbiamo voluto fare uno screening – ha proseguito Francesco Donnici – su quella che è la situazione nel territorio calabrese, andando a comparare i dati del biennio prepandemico col biennio postpandemico, analizzando quale sia stato l'andamento in questo periodo dei reati spia dell'eventuale presenza di criminalità organizzata sul territorio. Abbiamo riscontrato un aumento di questi reati: pensiamo ad usura, estorsione, riciclaggio e reati contro la pubblica amministrazione. Questo testimonia il fatto che non soltanto la pandemia, ma anche il periodo successivo, sia stato foriero della sedimentazione di determinate dinamiche sul territorio. In più con la rivista 'Lavialibera', sempre in concomitanza a 'Contromafie', abbiamo fatto una piccola ricerca sui casi di lupara bianca nel territorio di Vibo Valentia, cercando di censire quelli che sono stati i casi dagli anni '70 ad oggi. Abbiamo riscontrato un numero superiore ai 50, a testimonianza del fatto che la criminalità sicuramente agisce come player finanziario ad alti livelli oggi, ma agisce anche con molta violenza sui territori”. In particolare, per casi di “lupara bianca” si solgono intendere, ha precisato successivamente Donnici, i fatti relativi ad “omicidi senza cadavere”, nei quali non sia stato possibile rinvenire le tracce del cadavere della vittima dell'omicidio. Un esempio citato nella conferenza stampa odierna è stato quello di Maria Chindamo: “Noi oggi sappiamo che Maria Chindamo è stata uccisa, il corpo è stato purtroppo ridotto a brandelli. Ha affermato un collaboratore di giustizia che è stato dato in pasto ai maiali per nascondere quelle che poi erano le tracce. Ma noi questo, appunto, lo sappiamo sulla base del narrato dei collaboratori di giustizia. Ad oggi non abbiamo avuto ancora la possibilità di accertare che il fatto sia avvenuto effettivamente con queste modalità. Dagli anni '70 ad oggi ci sono stati oltre 50 casi simili”.
La referente provinciale di Libera Catanzaro, Elvira Iaccino, ha da parte sua evidenziato come il report presentato oggi rientri nel percorso di avvicinamento a “Contromafie e Corruzione”: “Questo report racconta quella che oggi è la percezione della mafia in Calabria. E attraverso questo report si inizia a discutere di quelle che poi saranno le tre giornate culmine di 'Contromafie e Corruzione'. Questo è un evento molto importante di Libera: parte dal 2006, ed è stato in varie regioni e in varie città. Ad esempio c'è stato a Padova, a Bologna e a Roma. E' un modo di fare interagire la società civile con la magistratura e con la politica, per capire lo stato dei fatti che in questo momento ha la mafia nel mondo e in Italia. E' un modo di mettere a confronto le varie realtà per vedere cosa c'è, come combattere la criminalità organizzata, e quali siano le buone pratiche messe in campo. La Calabria, che molte volte si pensa soltanto come un'area cupa madre di tutte le 'ndranghete, non è solo questo: è anche una Calabria coraggiosa che lotta, e che sta vicino alle persone che subiscono. Una Calabria che ha delle progettualità, e fa della solidarietà la sua progettazione. Dunque una Calabria diversa da raccontare: è una controinformazione a quella che è la percezione della Calabria”.
Infine Giuseppe Borrello, referente regionale di Libera Calabria, ha sottolineato come il report presentato oggi sia importante perché, “oltre a fornire alcuni dati relativi a quella che è la diffusione della variante criminalità, e quindi prendendo in esame alcuni dati concernenti i reati spia, le interdittive antimafia e le segnalazioni sospette, confrontandoli tra il periodo prepandemico e quello post pandemico, in questo report ci sono anche alcuni dati relativi all'impegno di Libera in Calabria. Proprio a dimostrazione di come non ci sia solo la Calabria oscura, quella che viene raccontata attraverso i grandi processi e le grandi inchieste. Ma c'è anche una Calabria coraggiosa, come l'ha definita Luigi Ciotti in un suo editoriale su 'Lavialibera', il periodico di Libera del gruppo Abele. Questa Calabria coraggiosa sicuramente, nell'ambito di 'Contromafie e corruzione', avrà modo di raccontarsi e farsi conoscere ulteriormente. L'importanza di questa edizione di 'Contromafie e corruzione' sta nella possibilità di poter alimentare una narrazione diversa della nostra Regione, partendo appunto da queste realtà positive presenti nel nostro contesto regionale. Abbiamo l'auspicio che i nostri giovani, nel conoscere queste realtà, possano immaginare un futuro nella nostra terra. Perché queste realtà dimostrano che si può fare. Però è necessario uscire dalla logica della lamentela, è necessario provare a dire la nostra attraverso l'impegno e la partecipazione. E quindi attraverso 'Contromafie e Corruzione' avremo modo di conoscere una Calabria che non è rassegnata: una Calabria determinata e consapevole, e che vuole continuare a percorrere sentieri di resistenza e di impegno”.
Dal 18 al 20 Ottobre, l'evento nazionale “Contromafie e Corruzione” prevederà cinque tavoli di approfondimento: 1) Per una contronarrazione della Calabria: il ruolo dell'educazione e dei movimenti; 2) Donne e 'ndrangheta: violenza, organizzazione, ricerca di strade di liberazione; 3) Economie criminali, economie libere dalla criminalità; 4) Il ruolo della Chiesa nel contrasto alla 'ndrangheta: da don Italo Calabrò a Papa Francesco; 5) Migrazioni, da crisi a opportunità: le porte del Mediterraneo e i “modelli” di sviluppo.
Appuntamento presso la Scuola di Polizia di Vibo Valentia.
Il report presentato oggi è invece rintracciabile, per eventuali maggiori approfondimenti di dati, numeri e statistiche relativi al fenomeno esaminato, su “https://www.libera.it/it-schede-1883-mafie_corruzione_ndrangheta_calabria”.
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