Catanzaro, “Pugliese-Ciaccio” protagonista a Riccione con gli infermieri Mazzotta e Musolino

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  10 ottobre 2022 10:32

 
 
Michela Mazzotta e Daniele Musolino, due infermieri ortopedici del blocco operatorio dell’Ospedale “Pugliese
Ciaccio” di Catanzaro, si sono fatti portatori di una preziosa testimonianza di competenza all'interno della quattordicesima edizione del Trauma Meeting, che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Riccione.
                                       
 
Durante quello che viene considerato uno degli appuntamenti annuali più importanti nel campo ortopedico e traumatologico, con la
partecipazione di oltre duemila iscritti tra medici, infermieri e operatori commerciali del settore, i professionisti calabresi  Mazzotta e  Musolino, hanno presentato quella che è stata unanimemente ritenuta una interessante relazione su un nuovo orientamento nell’organizzazione della distribuzione del lavoro nel Blocco Operatorio dell’Azienda Ospedaliera hub “Pugliese?Ciaccio” di Catanzaro.
 
"Negli ultimi 15 anni- sottolinea Musolino- in tutte le sale operatorie italiana si è applicata la job rotation. Tutti gli infermieri si avvicendano a turno nelle diverse sale operatorie per avere maggior facilità nell’assemblare le equipe operatorie dell’ultim’ora e per tamponare le malattie o gli infortuni con infermieri di altre specialistiche. Ma quella che sembrava una buona soluzione
organizzativa e formativa del personale, si è in realtà rivelata un insuccesso, suscitando non pochi malcontenti dei chirurghi e degli infermieri in tutti i grandi ospedali italiani con echi sulla stampa specializzata e sui quotidiani. In sostanza- rimarca-  per arrivare al nocciolo della questione, se l’infermiere affianca per anni il chirurgo ortopedico, deve poi mettersi in gioco affiancando i chirurghi in
qualsiasi tipo di intervento. Dalla ginecologia all’oculistica, dall’ortopedia all’urologia e cosi via".
 
"Una rivoluzione che – come spiegano i sindacati – mette a rischio l’elevato standard qualitativo di ogni
specialistica raggiunto dopo aver formato infermieri specializzati in ogni singola branca".
 
"La nostra proposta- chiarisce poi Mazzotta-  è stata quella di separare gli infermieri di alcune branche con alta specializzazione, come nel caso specifico l’Ortopedia, da quelli di altri settori. L’Ortopedia e la Traumatologia sono branche che necessitano di uno strumentario vario e complesso, in rapido e costante aggiornamento. Le posizioni che il paziente deve assumere sul tavolo operatorio sono complesse e variegate in base all’intervento da eseguire. Inoltre, l’approvvigionamento e il reintegro costante dei numerosi materiali impiantabili dev’essere svolto con grande esperienza e competenza specifiche. Abbiamo deciso di sperimentare quindi
un’equipe specializzata infermieristica ortopedica per un periodo limitato in accordo coi chirurghi ortopedici, la Direzione Sanitaria e i dirigenti infermieristici del blocco operatorio. I risultati- aggiunge- sono stati chiari, evidenti e incoraggianti da subito al punto che, dalla fase sperimentale, si è passati a quella codificata da una determina aziendale nel mese di agosto dello scorso anno. Gli interventi
sono cresciuti di numero e di qualità e, inoltre, ci siamo avvicinati ancor di più nell’assicurare la brevità dei tempi d’attesa nel trattamento delle fratture del collo del femore nell’anziano che devono, secondo una disposizione ministeriale, essere contenuti entro le prime 72 ore dal trauma, se le condizioni di salute degli anziani non sono particolarmente compromesse. Negli altri paesi europei la figura dell’infermiere specializzato è una realtà da anni e negli USA la figura dello strumentista è giuridicamente identificata e distinta".
 
L’esposizione dell’esperienza catanzarese ha suscitato approvazione e gradimento da parte
di tutti i partecipanti al congresso, che hanno rivolto ai relatori numerose domande, capaci di dare il via ad un dibattito interessante e costruttivo.
 
"Siamo convinti che il nostro esempio verrà seguito in molti
grandi ospedali- affermano i due infermieri ortopedici del blocco operatorio dell’Ospedale “Pugliese
Ciaccio” di Catanzaro- e abbiamo già preso contatti con numerosi colleghi che, da tutta Italia, ci hanno
chiesto di illustrare la nostra esperienza in riunioni con le direzioni aziendali nei loro ospedali. Ovviamente, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i vertici della Direzione Sanitaria, il Direttore
della Struttura di Ortopedia e Traumatologia e i Coordinatori infermieristici del blocco operatorio che ci hanno aiutato nel raggiungimento di questo importante obiettivo".
 
Un esempio di professionalità, confronto e crescita che non può che essere motivo di orgoglio per il territorio tutto. 
 
 
 
 
 
 
 

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