"Si vota per la Regione, ma a Catanzaro si vota anche per dare un giudizio sulla più brutta esperienza amministrativa che si ricordi. Mentre la città precipita in una crisi senza fine, il sindaco Sergio Abramo impegna le sue (ormai residue) energie per chiedere voti per un candidato che, a sua volta, dovrebbe sponsorizzarlo per un posto al sole nella prossima Giunta regionale". Così Antonio Corsi, consigliere Gruppo Misto al Comune di Catanzaro.
"I catanzaresi sono troppo intelligenti per non percepire l’abisso in cui è finita la città. Siamo l’unica città d’Italia senza stazione ferroviaria, senza un porto, senza un’isola pedonale, senza un piano regolatore, senza un piano del commercio, senza acqua in molti quartieri, perfino senza il Duomo e l’aula consiliare. Nemmeno un paese dell’entroterra è ridotto così. Mancano otto mesi alla fine della legislatura e questo tempo andrebbe dedicato non alle piccole manovre per ottenere benefici personali e per i propri amici, come un assessorato regionale e qualche stipendio per i cortigiani, bensì per cercare di mettere riparo alle tante situazione di emergenza che sono la sofferenza di Catanzaro".
"Le aziende partecipate, come la Catanzaro Servizi e l’Amc, e le ditte appaltatrici della raccolta rifiuti, dovrebbero essere convocate per migliorare i servizi, non per orientare il voto dei dipendenti a favore del candidato “sponsorizzato” dal sindaco Abramo.
Il Comune e la Provincia, che sono istituzioni di tutti i cittadini, sono state trasformate in segreterie elettorali che hanno solo il compito di smistare fac-simile, invece di occuparsi dei gravi problemi della cittadinanza. Mentre i consiglieri e gli staff del sindaco/presidente Abramo, dettano la strategia, quella mangereccia che è stata l’unica ed esclusiva novità del loro percorso di improbabili statisti.
La città non può permettersi il lusso di essere asservita alle smanie di potere del sindaco ed essere lasciata in balìa del destino per ancora tanti mesi. Abramo aveva detto in Consiglio comunale che: “mai avrebbe lasciato il comune prima della fine della legislatura”. I fatti ci dicono il contrario. C’è un sindaco che scappa dai problemi e che pensa solo alla sistemazione sua e della sua corte dei miracolati".
"Se Abramo ha ancora un minimo di dignità politica ed amor proprio, prima del voto dica alla cittadinanza cosa vuole fare? Ma in particolare se ha intenzione o meno di abbandonare la nave, senza inchino, diventando un novello Schettino".
"Ci dica se in questi ultimi mesi vuole portare avanti il Piano regolatore, il Piano del Commercio quanto mai necessario soprattutto nel centro storico, in modo da dare un futuro a questa città. Confessi che l’abbandono e l’isolamento della città di Catanzaro passa ed è passato dalle sue mani, “l’uomo solo al comando” che è stato capace di bombardare non solo una maggioranza infiltrandola di pettegolezzi e di primogeniture votate alla mediocrità, ma ha comprato in saldo un opposizione inesistente e piegata alla nullità, secondo uno schema di regime. Questo lo abbiamo affermato al momento del nostro rientro nei banchi del Consiglio comunale, come una differenza sostanziale che oggi ci restituisce la ragione di una scelta e la conferma di un macroscopico errore commesso dagli altri".
"I cittadini -conclude- sapranno giudicare nelle urne l’operato di quella che unanimemente viene definita “la peggiore amministrazione di tutti i tempi”, l’unica caratteristica dell’ultimo giro di giostra del sindaco Sergio Abramo, sindaco di se stesso e delle sue scelte personali, che restano indipendenti dal contesto politico".
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