“Trovo quanto meno avvincente la discussione che nei giorni scorsi si è aperta sul paventato rischio che Catanzaro venga scippata, per l'ennesima volta, della sua eccellente facoltà di medicina. Solo che, mentre la gentilissima consigliera comunale Daniela Palaia era intenta a chiedere "isola pedonale subito" su Corso Mazzini, attraverso i profili social (apriremo un dibattito anche su questo, chiedendo di capire qual è la posizione da amministratori sull’argomento), il sottoscritto a giugno 2021 e, successivamente in piena pandemia, prospettava già questo rischio, argomentando quello che, allora sì, era solo un rischio".
Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale Eugenio Riccio (Alleanza per Catanzaro).
"Prevengo qualsiasi tipo di osservazione del tipo "eh ma allora doveva essere Abramo a difendere la città", dicendo che la città non è di chi la amministra, ma di tutti, anche e soprattutto di chi, eletto, è chiamato a fare opposizione. Eppure, quando il pericolo dello scippo da parte dell'Unical stava prendendo forma, l'opposizione, che oggi governa senza maggioranza, era praticamente inesistente. Il padre nobile di quella stessa opposizione, oggi sindaco prof. Nicola Fiorita, aveva degli evidenti conflitti di interesse nell'attaccare l'Unical (e anche oggi non ci è sembrato di leggere sue prese di posizioni a sostegno del consigliere della sua stessa maggioranza che esprime, e lo dico convintamente, una giusta posizione)".
"Mi si dirà che il candidato sindaco prof. Valerio Donato solo oggi alza la voce, pure essendo organico alla Magna Graecia. Devo dire che è vero anche questo e che spero che oggi, visto il suo nuovo ruolo, possa difendere l'Ateneo capendo che è un bene prezioso per la città, aiutando il Comune a ricostruire quel percorso virtuoso che riporti un rappresentante del Comune all'interno del Cda dell'Università".
"Non ci tengo a mettere bandierine su alcune battaglie, né pretendo che si capisca o si condivida il fatto che le ho portate avanti a prescindere da chi occupasse lo scranno più alto di Palazzo De Nobili. Mi piacerebbe, però, che ci fosse la lucidità necessaria per capire che governare la città non è premere il tasto di un pc o di un cellulare, che i consensi elettorali non sono like sui social, che le foto di gran parate non devono arricchire gli archivi dei ricordi che poi facebook ripropone ogni anno. Governare una città significa avere una visione prospettica, assumersi responsabilità, esserci, in ogni angolo, in ogni situazione, in ogni storia. A proposito, avvocato Palaia, "isola pedonale subito", sì sono d’accordo. Ma quando?”.
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