Catanzaro, Riccio: "Si accendano i riflettori al Comune sull'affidamento di incarichi professionali"
Il consigliere comunale Eugenio Riccio
14 giugno 2023 16:38
"L'affidamento dell'incarico di direzione dei lavori del campo di gioco dello Stadio Nicola Ceravolo a uno dei fedelissimi del sindaco dimostra che l'Amministrazione della legalità e della trasparenza, si sta rivelando, carte alla mano, l’Amministrazione dell'asso piglia tutto".
Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale Eugenio Riccio.
"Visto che l'Ente pubblico non è esattamente casa propria ma dei cittadini e le procedure non sono un gioco di carte, vorrei capire quali sono i criteri utilizzati dalla nuova Amministrazione nell'affidamento degli incarichi pagati con i soldi dei catanzaresi, sperando che l'essere stato candidato nella lista del movimento politico del sindaco non rappresenti una corsia preferenziale.
Premetto che le mie valutazioni hanno un carattere squisitamente politico e mai personale, quindi non mi lascerò trascinare sul terreno della strumentalizzazione e nessuna riflessione mette in discussione il valore umano e professionale del dottore Carpino.
Ma, torniamo alle carte: leggiamo nella determina di affidamento dell'incarico di direttore dei lavori del campo dello Stadio Ceravolo , che certamente non ha nulla di illegittimo: “è stata inoltrata sul portale “Piattaforma Appalti e-Procurement” del comune di Catanzaro lettera d’invito al Dottore Agronomo Alberto Carpino con Studio Professionale in Catanzaro per un importo posto a base di gara pari ad €24.818,58”.
Le domande che sorgono spontanee e che poniamo sono altrettanto legittime. E vorremmo una risposta punto per punto. Che esperienza ha il dottore Carpino di direzione dei lavori nella specifica materia di cui si discute? Quanto ha inciso la doppia candidatura del dottore Carpino nella scelta di affidare a lui un ruolo tanto delicato quanto remunerativo? Chi ha dato mandato agli uffici di inviare la richiesta al dottore Carpino, considerato che non ci risulta a memoria, ma chiaramente verificheremo, altro incarico simile per lui?
Ma, soprattutto, visto che negli elenchi dei professionisti pubblicati sul sito del Comune cui gli uffici attingono per conferire gli incarichi non sembrerebbe essere presente alcun agronomo, perché non ci si è rivolti all'ordine degli agronomi chiedendo una "terna" di nomi e sceglierne poi quello più adatto e preparato allo scopo?
Non sarebbe forse stato questo il modo per garantire legalità, competenza ed evitare sul nascere polemiche e fraintendimenti ? Non vorremmo che la vicenda del dott. Carpino sia soltanto la punta di un iceberg sotto il quale si nasconde un sistema di gestione degli incarichi comunali basata non su criteri oggettivi e trasparenti, ma su altro. Un contesto opaco in cui,non solo la politica, ma anche qualche manina della burocrazia ci sguazza. Di certo, è suonata una campanella d'allarme che impone a tutti di vigilare sul buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione e in particolare sugli incarichi professionali.
E meno male che dovevano essere il Cambiamento!".