di ROBERTO RIZZA
In un’ottica complessiva e studiata di rilancio del centro storico abbiamo presentato un focus sull’antico quartiere al quale è necessario restituire qualità storiche e vivibilità. Per creare più alti standard abitativi, più sicurezza e per fare della movida, che da tempo interessa la zona, una risorsa attrattiva e un connettore socio-culturale per l’intero centro storico.
Per rilanciare il nostro centro storico è necessario fare quello che fino ad oggi non è mai stato fatto: riscoprire la sua identità dimenticata, valorizzare gli sforzi degli imprenditori che nonostante le condizioni degli ultimi anni hanno deciso di rischiare nella zona, stimolare le migliori energie della città, scrivere regole semplificate e chiare di lavoro e convivenza per imprenditori, residenti e fruitori, programmare interventi urbani scientificamente studiati e organizzare iniziative di partecipazione ben pensate.
L’amministrazione comunale, per il centro storico della nostra città, deve mettere in campo azioni per il sostegno a breve termine e, contestualmente, individuare una progettualità da realizzare a medio-lungo termine.
Forti di queste convinzioni, dopo un periodo di ascolto del territorio e di analisi, assieme al consigliere comunale Tommaso Serraino e a tanti altri nostri concittadini, in una più ampia visione d’insieme dell’intero centro storico cittadino, abbiamo presentato al Sindaco Fiorita e a tanti attori territoriali interessati un focus ed una serie di proposte per la zona della Chiesa del Monte; un quartiere che rappresenta, da sempre, un tassello importante dell’intero e più complesso mosaico del centro città.
Di fatto, ad oggi, questo quartiere, che conserva un forte carattere residenziale e che registra una presenza importante di esercizi di vicinato e di attività dedite alla ristorazione e al tempo libero, è diventato, soprattutto nel fine settimana, un contesto di forte vivacità urbana. A questo, purtroppo, fa da contraltare una condizione di degrado dovuta all’abbandono delle istituzioni, all’intensità del traffico e al parcheggio selvaggio.
Noi pensiamo che il quartiere in questione, al quale dovrebbero essere restituite le qualità storiche e architettoniche originali e una condizione, soprattutto nelle ore più caotiche, di vivibilità, proprio per queste sue caratteristiche, sia un ambito urbano sul quale è necessario intervenire con idee e regole. E che proprio per questo, questa zona, possa essere paradigmatica rispetto ad un metodo di lavoro e di metodo, che, come comunità politica, vogliamo diffondere in atre zone della nostra città e per ben altri problemi.
Le proposte che sono state discusse sono finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione dell’intera zona: per garantire più alti standard di vivibilità, una maggiore qualità del contesto urbano, una riduzione degli impatti del traffico veicolare e più sicurezza.
In particolar modo abbiamo chiesto l’istituzione di una semi-pedonalizzazione che possa garantire più sicurezza stradale e una maggiore vivibilità; la predisposizione di alcuni interventi che possano ridare dignità a Piazza Larussa e possano valorizzare le tante vie interne del quartiere, e la creazione di una serie di iniziative che possano fare della movida che da tempo interessa la zona una risorsa attrattiva e un connettore socio-culturale per l’intero centro storico.
Contestualmente abbiamo chiesto alle tante attività presenti nella zona di costituirsi in una associazione di quartiere perché crediamo nella collaborazione e perché pensiamo che aggregare, in uno spirito comune, tante attività possa significare aiutare il territorio a ragionare strategicamente per avviare una sana e proficua collaborazione tra i privati e chi governa il territorio.
Sono convinto che tutto il territorio del centro storico di Catanzaro debba essere interpretato come un insieme sistematico di risorse, sede di attività e interrelazioni. Per questo, oggi, prima di ogni cosa, è necessario dunque capire quale sia il contributo possibile di ognuno e non la propria esigenza o il proprio interesse come unico fine e scopo, altrimenti si finirà, ancora una volta, per fare l’interesse di parte e non l’agognato sviluppo, che non è una chimera irraggiungibile ma è solo il frutto di studio fattivo, analisi costruttiva e impegno costante.
A queste nostre proposte seguiranno incontri istituzionali formali, di certo con l’assessore Borelli, e con la cittadinanza. Vogliamo fare capire che un modo diverso di lavorare per Catanzaro è possibile e che l'attenzione per tutto il territorio della città non può esaurirsi, come troppo spesso accade, con la fine di ogni campagna elettorale.
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