Catanzaro, Ruga (Comitato recupero stazione Sala): "Quando il calcio vince sulla città"

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Claudio Ruga
  08 marzo 2024 17:20

Quando il calcio vince sulla città

"Abbiamo apprezzato molto le prese di posizione dei nostri politici, dal sindaco ai consiglieri comunali, che hanno reagito, all’unanimità, alle provocazioni cosentine dopo il derby di domenica 3 marzo. Giusta e ammirevole è stata la reazione di fronte alle bugie e alle ricostruzioni di parte che la stampa e Rai cosenza hanno divulgato, non solo in ambito regionale ma anche sulla testata nazionale del TG1 che ha riportato, sostanzialmente, il primo servizio andato in onda nell’immediatezza dell’evento. I nostri consiglieri, tutti uniti, hanno invocato la verità, hanno minacciato la presa di provvedimenti, hanno inveito contro la disinformazione, hanno scritto, hanno preso una posizione unanime senza badare agli schieramenti politici, divulgando il loro pensiero come se uscisse da una sola mente e da una volontà condivisa per il bene della città, per onore dei suoi cittadini, in difesa di quei colori (giallo e rosso) che li accomuna e li rende fratelli. Peccato! Peccato che tale condivisione d’intenti dimostrata in difesa di una squadra di calcio e dei tifosi giallorossi non sia sempre e comunque la stessa quando c’è da difendere gli interessi dell’intera città, anche nei confronti delle altre consorelle calabresi, o di possibili investimenti che potrebbero cambiare la vita di Catanzaro. Peccato che, spesso e volentieri, i nostri politici, tifosi e non, prescindano dal bene comune anteponendo gli interessi di partito a quelli sociali ed economici della città".

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Lo scrive Claudio Ruga per il Comitato Recupero Stazione Sala.

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"Così è successo, per esempio, per il recupero della stazione ferroviaria di Catanzaro Sala, quando solo alcuni consiglieri di maggioranza hanno approvato l’apposita mozione portata in Consiglio comunale; ben poca cosa di fronte alla necessità che tutti i rappresentanti politici cittadini prendessero a cuore le sorti infrastrutturali della città. Il problema è sempre quello: la scheda elettorale. E, infatti, a nessuno sfugge come per i nostri politici, certamente lontani dall’avere la levatura di amministratori che operano nell’interesse delle prossime generazioni, sia superfluo impegnarsi e spendere energie per il recupero della vecchia Stazione, attività che reputano inidonea a racimolare benefici elettorali, mentre ben più proficuo gli appare difendere gli ultras catanzaresi ed entrare nelle loro grazie, nella speranza di intercettare parecchi voti. E ci duole rilevare, anche, che quando si parla nelle riunioni politiche o in pubblici convegni, come avvenuto giorni or sono, di alta/bassa velocità ferroviaria, della necessità di un collegamento stabile di tutto il territorio calabrese con la città di Catanzaro, lo si fa per astratto, non sapendo o volendo indicare con quale tratta e con quale stazione ferroviaria realizzarlo! Con la stazione di Germaneto (che in realtà RFI qualifica a livello di semplice fermata e vive nell’abbandono e nell’incuria totale) o con quella di Lido, posta su una linea dove stanno venendo meno anche le promesse di piccole migliorie strutturali? Che importanza ha, se non per scopi elettorali per le prossime elezioni europee, se l’Alta Velocità ferroviaria passi da una parte o da un’altra sul territorio regionale, se ciò non impatta con le sorti e il futuro di Catanzaro? Come si può parlare di Catanzaro se non si mette in evidenza che la città non può essere collegata con il resto del mondo se non ha un punto di riferimento, centrale, vissuto, frequentato, pieno di vita e di attività commerciali come sono oggi le vere stazioni ferroviarie? Mentre i nostri politici pensano al derby e al campionato del Catanzaro, trascurando volutamente i problemi reali, impellenti e inderogabili della città, i sindaci delle altre città calabresi, cosenza in testa, ma non sono di meno Reggio, Crotone e Vibo, si recano a Roma per chiedere a RFI di riesumare le loro vecchie ed obsolete strutture. Ognuno pensa per sé e, mentre il resto del territorio regionale progredisce, Catanzaro resta al palo, perché i nostri politici, tutti uniti, sono “in altre faccende affaccendati”.

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