"Pensavamo che ormai a distanza di un anno dalla scoperta del Covid-19 e, di tutte le problematiche collegate, a Catanzaro il problema della raccolta dei rifiuti dei soggetti affetti dal virus ed in isolamento presso le residenze, era un problema risolto. Ci siamo sbagliati. Tutto quello che poteva avere una giustificazione nel momento dell’urgenza e della non conoscenza, oggi non ha più alcuna giustificazione, soprattutto quando amplifica le preoccupazioni ed i disservizi dei cittadini. E’ una realtà che abbiamo già vissuto in tutto il territorio della città, dove nel quartiere Janò, la “dimenticanza” ha interessato più nuclei familiari". Lo denuncia Benito Santise, delegato di zona nord Catanzaro I Quartieri.
"Sappiamo pure che la responsabilità del disservizio e della mancata considerazione dei cittadini è tutta dell’Asp territoriale, quella che oltre ad essere stata commissariata per mafia, che non è certamente un titolo di pregio, continua nella disattenzione di tanti, di troppi, a fare un ragionamento a se stante, come se fosse un entità amministrativa dotata di extraterritorialità. Ma, così non è. C’è peraltro da dire che la commissione consiliare ha affrontato il problema non più tardi di gennaio 2021, ma ad oggi continuiamo a ricevere il “grido” di allarme di tante famiglie, abbandonate alla loro sorte, mentre il sindaco Abramo, che nella sua qualità è il massimo rappresentante della salute comunale, continua a fare finta di non vedere, per non scomodare gli ex prefetti-commissari dell’Asp di Catanzaro, il cui fallimento è ormai un dato acquisito", conclude Santise.
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