"La contraerea della propaganda dell’assessore Longo oggi ha cercato di superare in termini di efficienza e di precisione il sistema di difesa Iron Dome dell’esercito israeliano, peccato che non ci sia riuscito nemmeno in tema di concretezza. Siamo nuovamente sul punto di una propaganda quasi autarchica che da Palazzo De Nobili vola sulla città, tanto da dimenticare che ogni angolo, ogni strada, ogni cosa sono trasformate in periferia della periferia, dove tutto viene coniugato al condizionale senza mai dare un termine definitivo, una data certa". Così in una nota di Benito Santise (I Quarteri).
"Apprezziamo lo sforzo dialettico di Longo, - prosegue - la sua progettualità futura indefinita ed in particolare la sua perfetta conoscenza che Via Fares è la periferia di ogni attività del comune di Catanzaro, dove ai problemi di decenza igienica si assommano altri problemi mai risolti, che lo stesso assessore ha avuto l’onestà di elencare, tanto da ammettere il fallimento di una proposta di amministrazione e di governo del territorio. Siamo sempre nel solco di futuri cantieri che attendono un finanziamento, mentre tutto intorno crolla l’esistente e restiamo sempre ancorati alle buone intenzioni, quelle dall’occhio benevolo, lo stesso che prevedeva l’altro “favore” dell’invio di un autobotte per annaffiare i tanti alberi messi a dimora, sempre dal comune di Catanzaro, che qualche residente aveva segnalato essere destinati “per sete” a morte certa".
"Scoprire oggi che oltre alla vegetazione impiantata su Via Fares e morta nella culla, - evidenzia - fatta salva la spontaneità dell’altra proposta verde di Madre Natura, sempre per ammissione dell’assessore Longo ci siano pure i pali dell’illuminazione a secco ed altri problemi che toccano anche la sicurezza pubblica dei residenti, problemi non nati certamente nell’arco di poche ore, non restituisce credibilità alla risposta di Longo, se non si accompagna ad un cronoprogramma fatto di date e di interventi. Di certo i residenti di Via Fares, quelli che si sono rimboccate le maniche, non cadono nella trappola della propaganda e, francamente nemmeno noi".
"Quella stessa propaganda che celebra intenzioni quasi filantropiche, ma che nei fatti si scontrano con il nulla. Esempio plastico resta Villa Margherita dove il senso civico ed il pudore pubblico sono ormai scappati, mentre l’assessore Longo a date differite e moltiplicate nel corso della legislatura annuncia sempre interventi immediati di restyling, che senza una data ed affidandosi al futuro, - concljde - sono ancora oggi motivo di deportazione delle papere ed i cigni sfrattati dalla villa cittadina".
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