di ALESSIA DE SANTO
Si presenta ufficialmente il progetto "Gli scacchi in carcere", iniziativa a cura dell'associazione "Pushwooders" Chess Accademy, realizzata insieme al Comune di Catanzaro ed in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile.
Progetto intenzionato a dare luce a dei ragazzi che, nonostante abbiano fatto scelte sbagliate, possono ancora mirare ad un futuro migliore.
"Gli scacchi a braccetto con la letteratura" equilibrio tra i due ambiti che coincide con la rinascita di questi ragazzi, ci tiene a sottolineare l assessore Nunzio Belcaro, oltre ad avere una dimensione drastica della vita e nelle sue varie dinamiche, tranquillamente paragonabili alla quotidianità che ci circonda. Uno sport individuale ma che concerne una dimensione culturale e mentale, che permette risolutezza di pensiero. Cosa della quale di certo c'è bisogno in un ambiente dove effettivamente si va a scontare una detenzione, ma con l'augurio e la speranza di un futuro diverso.
Catanzaro ha da sempre, nelle sue radici, un legame profondo legame con gli scacchi, marcata ora da colui che ha portato questo progetto all'attenzione dell'Amministrazione Comunale: Maurizio Leone, nonché stesso presidente dell'associazione "Pushwooders" Chess Accademy.
Trapela facilmente l'impegno da parte dell'istituto minorile, che in realtà è luogo anche di molte attività, come ad esempio proprio all'interno del carcere, viene tenuto un corso per allenatori, primo in Italia ad essere svolto proprio in un istituto penitenziario o, come ad esempio, in collaborazione con la F.G.I.T. Regionale, un corso per arbitri, proprio rivolto ai ragazzi all'interno dell'istituto. Attività mirate al recupero e il reinserimento sociale di questi ragazzi.
Scacchi dunque che donano speranza ben oltre lo sport e che vedono i ragazzi coinvolti a pieno regime, scaturendo lo sviluppo stesso dell'autocontrollo con il fine di aiutare a ponderare le scelte di vita quotidiana, sovrapponendo il pensiero razionale all'impulsività di giovani alla quale, spesso, non si è dato un esempio stabile, ma che grazie all'aiuto della Direttrice del Centro per la Giustizia Minorile per la Calabria Valeria Cavalletti, trova spazio la speranza di poter creare un futuro per questi ragazzi.
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