"E’ tempo di letterine a Babbo Natale, quelle che nella città di Catanzaro si scrivono solitamente con l’inchiostro della mancata vergogna. Babbo Natale non esiste come qualche presule della chiesa cattolica ci ha recentemente e maldestramente ricordato, ma questo non diciamolo ai bambini, lasciamo almeno a loro la capacità di stupirsi e di continuare a credere, tenendoli ancora lontani dalla realtà, quella triste fatta di compromessi ambigui e di liturgie consumate". Così in una nota di Alfredo Serrao, presidente associazione I Quartieri.
"Ciò detto parliamo di realtà, - prosegue - di fatti e di storie replicate stancamente all’infinito che per fatto personale superano la cosiddetta moralità politica, quella primitiva sancita nel 2017 dove la transumanza quella dei consiglieri comunali eletti in una lista doveva restare un vincolo di appartenenza e quindi un esempio del regno animale. Oggi invece è proprio Abramo che vorrebbe ritoccare la giunta sotto il diktat dei capogruppi del Consiglio comunale, di fatto transumanti. Le lancette del tempo si anticipano rispetto alla scadenza tradizionale del Natale, a Catanzaro restano puntate dopo giorno 18 dicembre, quello del post elettorale provinciale e Babbo Natale diventa Babbo Abramo, destinatario delle letterine messe sotto l’albero, peraltro brutto, dalle grandi palle di Piazza Prefettura…"
"I pensierini, i buoni propositi per Babbo Abramo - ribadisce - non narrano di un futuro della città di Catanzaro, che potrebbe essere rappresentato dal perimetro di un nuovo centro destra, ma si fermano al bisogno di qualcuno, un posto di comando all’interno di una giunta comunale, logorata dal nulla, senza personalità ed espressione del declino della città, quella mancata armonia che consacra la politica come un mercato di vacche. Il tema che si incastra nel baratto di qualche voto ponderato alle elezioni della provincia passa da un rimpasto di giunta comunale, inutile e che nessuno capisce, una specie di vintage politico dove l’opposizione storicamente celebrata si ricicla per un posto al sole! Politicamente il nulla. Babbo Abramo, il sindaco e presidente a scadenza programmata si deve assumere la responsabilità del futuro politico del nuovo centro destra, quello che su un orgoglio precario si consegna al dissolvimento con l’operazione rimpasto dei transfughi nel salvataggio dei mancati tronisti, o che inversamente può aprire un nuovo orizzonte allargato e rinnovato ragionando su un operazione di totale azzeramento della giunta comunale, che favorirebbe l’allargamento del perimetro della coalizione per le prossime amministrative".
"Esortiamo Babbo Abramo a chiudere con i mammut e le vecchie aristocrazie tossiche per il futuro della città, operando a favore di un nuovo schieramento e di una nuova declinazione discontinua della politica cittadina. Se Babbo Natale non esiste, - conclude - allora non esiste nemmeno Babbo Abramo per un limite temporale imposto dalle lancette del tempo, salvo non recuperare in bonis una nuova idea coraggiosa e non replicabile negli errori e negli orrori".
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