Catanzaro, Serrao (I Quartieri): "Il Covid attacca gli atti amministrativi del Pugliese Ciaccio"

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Alfredo Serrao
  27 gennaio 2022 11:11

"Il Covid è il grande nemico della salute e questo è un fatto ormai acclarato, ma quello che ancora non si è capito è perché la pandemia ha recitato la sua migliore parte proprio nell’organizzazione sanitaria interna, quella degli ospedali, dove oggi l’inesperienza e l’approssimazione non trovano legittimità e giustificazione. L’AO Pugliese-Ciaccio, o meglio una parte di questa, ha fatto dell’approssimazione un termine funzionale,  per non fare capire le possibili incapacità, mentre tutto il resto della truppa – medici, infermieri, oss e tutte le altre figure – combattono la battaglia sentendosi “eroi senza patria” e nel contempo spazzatura indifferenziata. Diciamo un poco come viene percepito dal cittadino il valore del malato, abbandonato, molte volte, nel girone dantesco quello che oggi si giustifica con il Covid". Così in una nota stampa di Alfredo Serrao, presidente associazione I Quartieri.

"Eppure in termini di verità il Pugliese-Ciaccio - prosegue - non ha mai brillato da due anni ad oggi in termini di valutazione del rischio, della programmazione seria e della trasparente comunicazione delle procedure quelle che impattano con la risposta ai cittadini, sarà certamente un fatto di responsabilità nella catena di comando aziendale (?). Tutto questo tuttavia non assolve nessuno e così, ancora oggi, parliamo di percorsi sporco/pulito per Covid a geografia variabile, dell’allocazione di reparti Covid, quelli riprogrammati in emergenza, che sono attigui a reparti ordinari – Geriatria Donne - aumentando il rischio di cluster, ma soprattutto parliamo di una struttura che ormai sembra deficitaria nei bisogni minimi e nei dispositivi essenziali. Non ci riferiamo ai famosi DPI, parliamo di antibiotici, ovatta, contenitori per analisi urine ed altro ancora che sembrano essere diventati prodotti marziani per la farmacia interna".

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"Se tutto questo non bastasse, scopriamo che il Covid ha fatto altre vittime. Questa volta parliamo di vittime di “carta”, - evidenzia - quegli atti aziendali interni che in una formula creativa, presumibilmente il “copia e incolla” da altri siti istituzionali di altre realtà sanitarie nazionali, produce altri cadaveri ben più importanti, se parliamo di trasparenza, legittimità e forse anche di legalità".

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"Scopriamo così che alcuni “avvisi interni per soli titoli” per il conferimento ex funzione di coordinamento, come quello pubblicato per il Pronto Soccorso, nascono già viziati perché nel loro interno portano le spore del virus, quello che supera i regolamenti aziendali e si consegna alla creatività normativa adattata alle esigenze sanitarie contingenti, certamente non dettate dalla pandemia.  In termini di comicità, senza dover per forza ridere, ci verrebbe da pensare che – forse – siamo nel solco della sartoria creativa amministrativa, una specie di “fai da te”, dove le norme si addomesticano al bisogno, presumibilmente. Se così fosse, allora ha un senso trovare, sempre nell’atto, prescrizioni confusionarie ed illegittime, oppure scoprire che il Commissario Straordinario deleghi le sue funzioni, previste per legge, a fantomatiche commissioni tecniche (?), fuori da prontuario e da normativa, una abitudine che probabilmente richiederà l’accertamento della Magistratura ordinaria, alla quale ricorreremo evidenziando quanto abbiamo avuto modo di riscontrare. Sia il Commissario Straordinario, dott. Procopio - conclude - a disporre nelle more la revoca di autotutela dell’avviso di interno di selezione per il Pronto Soccorso e magari, per una migliore conoscenza dei metodi e delle realtà, promuovere un indagine interna a tutto campo sulla storia e l’anti-storia del Pugliese-Ciaccio".

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