"A distanza di quasi due anni dalla pandemia Covid a Catanzaro siamo ancora all’anno zero, soprattutto in termini di efficienza di risposta e di programmazione delle diverse strutture sanitarie. Suscita stupore e delusione scoprire che la protesta legittima dei cittadini anche rappresentativi di un mandato popolare crei fastidio all’interno del circuito sanitario propriamente detto, tanto da invitarli al “silenzio” per una presunta non conoscenza degli ambiti e delle procedure".
Così in una nota di Alfredo Serrao, presidente associazione I Quartieri.
"Tuttavia esiste un dato consolidato, - prosegue - peraltro validato dalle ordinanze emanate da molti sindaci in queste ultime ore che hanno disposto la chiusura degli istituti scolastici con l’attivazione della Dad, solo perché le Asp territoriali hanno nuovamente fallito in termini di tracciamento del virus e quindi in termini di programmazione sanitaria. Catanzaro non fa eccezione perché la sua Asp, come sempre, non brilla in termini di efficienza e di trasparenza operativa, tanto che ai cittadini rimane l’opzione Procura della Repubblica per esercitare un diritto e per ottenere una risposta almeno in termini di responsabilità. Il prisma della verità quella sempre parziale non si ferma solo all’Asp, ma coinvolge sempre in termini di approssimazione le altre strutture sanitarie chiamate a fronteggiare l’emergenza Covid non già come prima esperienza. Ci riferiamo nello specifico alla programmazione ed alle scelte, sempre lente ed inconcludenti, che riguardano le strutture ospedaliere come AOU Mater Domini dove l’opzione Villa Bianca è ormai diventata una barzelletta e, l’AO Pugliese-Ciaccio dove approssimazione e forse incapacità gestionale restano la costante nella pandemia a distanza di ormai due anni".
"Ci domandiamo se propaganda e guerra al Covid nell’AO Pugliese-Ciaccio viaggiano su linee divergenti, - si legge ancora - tanto da pubblicizzare l’apertura di nuovo reparti di degenza Covid senza però specificare che questi reparti aprono chiudendone altri, senza alcun rispetto per i degenti magari gli anziani di geriatria e soprattutto senza una dotazione di personale, salvo riciclare quello già esistente in un reparto sottodimensionato in termini di qualità sanitaria e di dotazioni previste e normate dalla legge. Siamo sempre nel campo della propaganda autarchica che magnifica le truppe inesistenti solo per salvare i generali della sanità ospedaliera che probabilmente non brillano in termini di managerialità sanitaria, ma che conservano la loro appartenenza alle diverse comete politiche come salvacondotto per progressioni di carriera, senza metterle a confronto con i risultati e con le aspettative dei cittadini e del personale sanitario mandato in trincea con lo stuzzicadenti!"
"Ecco che mentre i reparti Covid nascono senza truppe nell’ospedale Pugliese-Ciaccio, - evidenzia - così ci viene riferito, siamo ancora in termini di approssimazione nell’identificazione dei percorsi di sicurezza, delle barelle di biocontenimento fatte salve quelle “fai da te” con i teli di plastica e soprattutto nel rispetto delle procedure di assembramento e di verifica dei green-pass. In questi termini è la propaganda che vince sul Covid, però assistiamo a code interminabili, gli assembramenti di pazienti ed accompagnatori multipli, negli ambulatori prelievi dove gli uffici ticket ridotti all’osso rispetto alle postazioni previste creano l’imbuto e un possibile cluster fra le mura dell’ospedale solo perché la dirigenza sanitaria e non appare incapace di assolvere a correttivi strutturali, partendo dal presupposto dell’esistenza anche economica di un punto di equilibrio e di programmazione funzionale. C’è da specificare che l’accesso alle prestazioni causa pandemia Covid sono oggi contingentate e prenotate sulla piattaforma unificata, tanto che l’accesso non è più libero e circa 200 prelievi creano il caos (?)"
"Siamo nel campo della creatività negativa dove la catena di comando dimostra di essere sempre inceppata come caratteristica autentica e radicata nel tempo. Così le disposizioni governative diventano inapplicate, magari con altre responsabilità anche di ordine penale, visto che nell’ospedale tutti accedono senza un controllo ferreo sui green-pass, forse perché chi deputato continua a fare tappezzeria ed arredamento! Quello che resta sullo sfondo della pubblicità autarchica è una risposta sanitaria soltanto creativa quella che i cittadini non comprendono tanto da chiederne contezza, ma resta in particolare un'altra responsabilità specifica, la non tutela in termini di sicurezza anche del personale sanitario. Resta da chiedersi se diventi una possibilità, - conclude Serrao - lasciata alla discrezione ed alla verifica del presidente e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto disporre la rimozione dei vertici aziendali e sanitari che governano la propaganda dell’AO Pugliese-Ciaccio, senza così dovere sempre ricorrere al discrimine delle responsabilità magari chiedendo l’intervento dell’Autorità Giudiziaria…"
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