di ALFREDOSERRAO *
Sembra una favola senza lieto fine, quella che in queste ultime ore si sta scrivendo sul depuratore di località Verghello.
Il funzionamento dell’impianto è stato tema di confronto e di scontro durante l’ultima campagna elettorale, dove la folla è stata sapientemente agitata anche se mancante di fiaccola, mentre oggi a distanza di oltre tre mesi, fatti salvi gli interventi tampone che la vecchia amministrazione si intitola, la favola resta ancora tutta da narrare. In verità qualcosa è stata detta e non detta, perché tutto viaggia in un canale di informazione disturbato, dove la regola è solo una: il flash a favore di obiettivo. il sindaco Fiorita ha effettuato il suo sopralluogo sull’impianto, lo stesso che ha chiesto nelle more del Consiglio comunale dello scorso 19 agosto, al suo assessore ai LL.PP., l’ingegnere Scalise che arrivando trafelato affermava: “…che l’impianto funziona regolarmente”, salvo poi scoprire a distanza di poche ore, o di minuti senza differenza alcuna, che: “siamo stati anche all'impianto di sollevamento fognario del Corace: qui abbiamo registrato una importante rottura dovuta alla disfunzione della condotta premente. L'impresa addetta alla manutenzione è già al lavoro per consentire il ritorno alla vita normale nel minor tempo possibile. Inoltre, la presenza degli autospurghi ci mette al sicuro dal rischio di eventuali sversamenti”, come lo stesso sindaco Fiorita annunciava via social.
Fin qui la cronaca che si arricchisce oggi dell’altra valutazione del sindaco Fiorita, sempre parlando dell’impianto di depurazione: “Ci riserviamo di valutare eventuali responsabilità di terzi nella rottura che ha originato l’emergenza. Ricordo inoltre che è dovere di ogni cittadino segnalare tempestivamente, qualora ne fosse a conoscenza, scarichi abusivi o sversamenti di qualsiasi natura”. Tutto ci lascia capire che la favola sta per trasformarsi in tragedia, rischiando di lasciare sul campo altri cadaveri innocenti, che animati da passione e da voglia di fare, si sono imbarcati troppo presto nel promettere pennoni e bandiere, che rischiano di arrivare già strappate all’appuntamento.
Tutto gira intorno, rischiando il decesso roteando, ad un armamento retorico da regime coreano del nord di Kim Jong-un, dove stampa e flash sono concentrati sul verbo univoco, così come ormai avviene a Catanzaro con l’avvento della nuova politica amministrativa 2.0, quella che si autopaparazza da sola! Ed allora il depuratore funziona per grazia divina e gli sversamenti a mare, che sono una costante, sono un fenomeno miracolistico, o peggio ancora il boicottaggio di qualche infiltrato ostile, che mina all’immagine del regime del sindaco Nicola Jong-un.
Poco importa se la “Bandiera Blu” promessa dal vicesindaco Iemma – anche lei caduta innocentemente nella trappola di regime – sarà colorata a sfumature cangianti. Poco importa se Legambiente annunciava il 25 luglio 2022 i risultati di Goletta Verde, proprio a Catanzaro Lido indicando la foce del fiume Corace come un sito fortemente inquinato, alla presenza del sindaco Nicola Jong-un. Importa ancora meno, se nella relazione di Legambiente si parla di impianti di depurazione non più al passo con i tempi, di malagestione nella depurazione, di sversamenti abusivi, sottolineando che la situazione delle acque calabresi non è migliorata rispetto allo scorso anno, anzi risulta in lieve peggioramento. Catanzaro non fa eccezione, anzi ne conferma in pieno la regola.
Basterà un colpo di cipria, qualche manifesto sul litorale, organizzare un tour educativo per ottenere la Bandiera Blu? O forse basterà pagare come si è fatto per Catanzaro città dello Sport 2023? Di certo tutto si risolve senza quella bacchetta magica che fino ad oggi, chi governa, dice di non possedere, ma come il depuratore si dice funzioni, anche la Bandiera blu deve sventolare per il prossimo anno. Peccato che se sventolerà sarà un fatto episodico, se qualcuno si sarà dimenticato – volutamente e facendo due volte peccato - di verificare per esempio, le qualità strutturali dei lidi vintage sul nostro lungomare o qualche passerella dimenticata, nonostante negli standard per il riconoscimento si indichi: almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici… Mentre a mare continua a galleggiare di tutto, quello che non sono alghe marine e nemmeno paparazzi alla deriva mimetizzatisi fra i bagnanti.
* Presidente Associazione I QUARTIERI
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