Catanzaro Servizi, fra nuove attività e vecchi debiti: il piano industriale per evitare la voragine

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  24 aprile 2024 20:50

di GABRIELE RUBINO

Non sarà una passeggiata di salute e nemmeno una gita fuori porta. Il piano industriale della Catanzaro Servizi, la partecipata del Comune che da tempo vive una condizione economico-finanziaria particolarmente intricata, è pronto. Il documento, predisposto con l'ausilio (pagato) della Lloyd & Moore S.r.l., descrive le principali azioni che la società in house del Comune di Catanzaro dovrà intraprendere, attraverso 'un sentiero stretto', per non cadere in una voragine senza fine. 

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La situazione è tutt'altro che rosea e infatti, all'interno del piano industriale, si ammette come la società "si trova in una situazione finanziaria e patrimoniale estremamente squilibrata". Basta fermarsi agli ultimi consuntivi. Quello del 2022 registra una perdita di esercizio di oltre 327 mila euro mentre l'andamento (ancora non c'è il dato definitivo) del 2023 porterebbe a un - 264 mila euro. Poteva andare anche peggio ma su questi risultati negativi ha indubbiamente inciso la presenza di ingombranti zavorre risalenti al passato. 

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DEBITI E CONTEZIOSO DA GESTIRE. DA SCACCO MATTO A PARCO ROMANI- Pensiamo al debito contratto con Aurora srl per l'acquisto di una porzione di Parco Romani che ammonta a oltre 2,2 milioni di euro. Secondo il piano industriale, la questione sarà risolta a livello stragiudiziale con un accordo transattivo per cui la Catanzaro Servizi pagherà rate per un ammontare complessivo di 1,6 milioni di euro. Altro contenzioso aperto è con il comune di San Floro per l'affitto dei locali dell'oasi canina. Il primo batte cassa per 130 mila euro, ma si potrebbe trovare un accordo a cifre più basse. Poi c'è la clamorosa questione dei locali nel condominio 'Scacco Matto'. Un'operazione in leasing, con cui la partecipata affitta dei locali al Comune e che doveva servire a dare ossigeno alla prima. E, invece, è stato un ulteriore cappio al collo. Come confermato dallo stesso piano industriale il rapporto con  Montes SPV (ex-Sardaleasing) è assolutamente svantaggioso, infatti nel 2023 i canoni hanno superato i 335 mila euro, a fronte di canoni attivi per locazione per un importo di 120 mila euro. Qual è la proposta su quest'ultimo fronte. Oltre al saldo e stralcio del debito già maturato per il leasing, si suggerisce di "valutare l'opportunità della loro alienazione è sicuramente prematuro, ma di certo costituisce una opzione di garanzia per eventuali future necessità": Per la cronaca gli appartamenti e i garage a 'Scacco Matto' sono valutati oltre 2,1 milioni di euro. 

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VERDE PUBBLICO, FORNO CREMATORIO E GESTIONE DIRETTA DELLA LAMPADE VOTIVE: I NUOVI POSSIBILI SERVIZI- Un altro tema caldo del piano industriale è l'affidamento in house di nuovi servizi per generare più utili. Fermo restando il nuovo contrattone e la gestione di servizi cimiteriali, cosa si propone? A proposito dell'ultimo aspetto, si prospetta l'apertura del forno crematorio. Eventualità che non è cifrata vista l'incertezza sull'attivazione della struttura. Qualche cifra invece c'è sulla gestione diretta delle lampade votive, che potrebbe partire dal 2025. "Il servizio genererà ulteriori € 340.000,00 derivanti dalla riscossione diretta dei canoni per le lampade votive A partire da gennaio 2025, il Gestore verserà annualmente al Comune un canone di € 50.000 annui". A conti fatti e con ulteriori costi potrebbero essere circa 200 mila euro di ricavo netto. Poi c'è il grande filone della gestione del verde pubblico (attualmente affidata a un privato). Il piano industriale stima (dal 2025) un corrispettivo alla società in house di oltre 800 mila euro e un guadagno netto di poco inferiore ai 200 mila, pur precisando che "il budget è stato redatto su una serie di assunti quali la superficie delle aree verdi da manutenere, il tipo di vegetazione presente, le frequenza degli interventi di manutenzione previsti, i costi dei materiali, delle attrezzature e dei servizi esterni". E ancora la pulizia degli immobili comunali (circa 100 mila di ricavi) e la digitalizzazione degli archivi comunali ((circa 80 mila euro di ricavi). Decisamente più blanda l'ipotesi di affidare uno specchio d'acqua al porto per occuparsi di pontili (180 posti barca). 

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