Catanzaro si prepara al corteo di sostegno e di solidarietà al popolo palestinese

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L'iniziativa, venerdì, è promossa dal Coordinamento provinciale di Catanzaro a sostegno del popolo palestinese 

  21 febbraio 2024 17:16

Venerdì 23 febbraio 2024 a Catanzaro si terrà il corteo di sostegno e di solidarietà al popolo palestinese. La partenza sarà da Piazza Matteotti alle ore 17,00. L'iniziativa è promossa dal Coordinamento provinciale di Catanzaro a sostegno del popolo palestinese 

Il corteo arriverà in Piazza Prefettura Catanzaro. "Questo corteo giunge al culmine di un mese di intense mobilitazioni nella nostra provincia e anche a Catanzaro. Il 10 febbraio abbiamo tenuto un partecipato sit-in sul Lungomare di Catanzaro Lido; il 15 febbraio abbiamo riempito la sala del Consiglio Comunale del Comune di Soverato per un dibattito ampio ed affollatissimo al quale ha fornito il suo contributo anche Moni Ovadia; infine domenica scorsa 18 febbraio una performance artistica e musicale presso il civico trame di Lamezia Terme ha chiuso le iniziative di preparazione alla manifestazione di giorno 23".

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"La manifestazione di Catanzaro si lega intimamente all’impegno generale nazionale che per la medesima giornata di venerdì 23 vede l’indizione di uno sciopero generale contro il genocidio in corso a Gaza e a sostegno delle ragioni del popolo palestinese e- in una sorte di simbolica staffetta – apre la strada al corteo nazionale che il giorno dopo si terrà in Milano".

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"L’unione tra le mobilitazioni di tutte le città può davvero portare a significativi risultati. Prova di ciò è la sempre più crescente sofferenza dell’establishment verso la solidarietà attiva e militante a fianco della resistenza palestinese.  E così sono stati costretti a praticare la censura di stato addirittura su un cantante sanremese – con le scuse presentate all’ambasciatore di Israele – e ad ordinare le manganellate a freddo della Polizia in danno di quanti presidiavano le sedi Rai con uno striscione chiedendo una informazione almeno corretta e dignitosa sul massacro. Ma tutto questo non ha fermato e non ferma la partecipazione militante".

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"Non potrebbe essere diversamente a fronte di operazioni militari che hanno annientato l’ultimo ospedale funzionante a Gaza ed hanno causato ad oggi oltre trentamila morti, dei quali più di dodicimila bambini. Ed in queste ore l’esercito israeliano – che ha chiuso ogni accesso gettando nella carestia i palestinesi, già privi di acqua, medicinali, fonti di energia –minaccia di avanzare anche nella città di Rafah per raderla al suolo e sterminarne la popolazione".

"Essere in piazza venerdì 23 febbraio a Catanzaro vorrà dire ancora una volta gridare tutta la nostra indignazione nei confronti di un governo e di un parlamento incapaci di pronunciare la parola genocidio, annullare la cooperazione militare con Israele, ritirare l’ambasciatore e promuovere sanzioni mirate contro il regime genocida sionista".

Perché sono necessarie azioni concrete, non i generici quanto sterili appelli alla pace promossi dalla opposizione parlamentare mentre uno degli eserciti più attrezzati al mondo prosegue indisturbato lo sterminio di civili inermi. Dobbiamo affermarlo con chiarezza: oggi chi non si mobilita in concreto – come hanno già fatto il Sudafrica od il Brasile - si schiera a sostegno dei bombardieri e dell’esercito israeliani. E chiediamo allora a quanti ancora non hanno deciso di schierarsi: A quanti morti si supera la soglia dell’indignazione? E quella della vergogna? Quanti bambini dovranno ancora essere amputati senza anestesia? A quanti ancora dovrà essere tolta la vita? Quanti dovranno rimanere orfani?"

"Per questo continueremo a gridare Free Palestine e a pretendere l’immediato cessate il fuoco e il ritiro di Israele da tutti i territori occupati, come del resto impongono le risoluzioni Onu da sempre ignorate dal governo israeliano. Per la autodeterminazione del popolo palestinese".

 

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