Risulta, ai più, evidente che la nostra città non sta attraversando uno dei suoi migliori periodi. Le strade sembrano una groviera, l'alveo del Torrente Castace è ritornato ad essere la foresta Amazzonica (Assessore Scalise a quando i lavori di messa in sicurezza?), il centro storico è un accozzaglia di macchine da Piazza Stocco fino a Bellavista, senza che si scorga la presenza di un solo vigile urbano. Tutto è lasciato all'anarchia e all'inciviltà degli automobilisti. Dei lavori al Ceravolo non se ne parla, anzi preoccupa molto il fatto che è andata deserta l'aggiudicazione dei lavori sul rifacimento del manto erboso.
Sia chiara una cosa. Prima di Fiorita questa realtà esisteva eccome. Solo che speravamo che qualcosa cambiasse. E, sinceramente, lo speriamo ancora.
Ma di fronte a questo scenario piuttosto deprimente, da due giorni il dibattito politico si è concentrato sull'espressione usata dal consigliere Riccio e rivolta alla consigliera Procopi. L'ha definita carina, suscitando un vespaio di polemiche su cui non si contano più gli interventi da una parte assolutori e dall'altra accusatori.
Noi ci limitiamo a pensare che siamo veramente caduti in basso. Stare li a sindacare sull'interpretazione di una parola, la troviamo un offesa per le Istituzioni e soprattutto per la città.
Una città che merita ben altro e per la quale bisognerebbe lavorare insieme per un suo effettivo rilancio.
Solo a questo si deve pensare. Catanzaro è una città accogliente piena di opportunità e, ai nostri occhi anche bella. Anzi carina.
Giuseppe Silipo
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