Ci sono storie cha vanno raccontate e rese pubbliche, se non altro perché ci consentono una riflessione e soprattutto perché dovrebbero attenuare le ataviche critiche che giornalmente vengono riservate alla nostra città, spesso dai nostri stessi concittadini.
Vi riportiamo la testimonianza ricevuta da alcuni amici catanzaresi, abitanti a Milano, che sabato hanno assistito (ahiloro) alla partita Feralpisalò Catanzaro disputatasi al "Garilli" di Piacenza. Ci raccontano che all'ingresso nello stadio, la più grande raccomandazione da parte degli steward, è stata quella di non accomodarsi sui seggiolini in quanto gli stessi presentavano uno strato di ghiaccio. Ma la cosa più importante è stato il pericolo con i quale hanno dovuto convivere i tifosi giallorossi. Sono stati almeno due gli episodi segnalatici, e che hanno riguardato un bambino e un signore (nemmeno tanto avanti con gli anni) che sono scivolati senza, per fortuna, riportare serie conseguenze.
Ma la cosa più vergognosa che ci è stata segnalata, é la condivisione dei bagni tra donne e uomini. Quanto meno nel settore ospiti. Una vergogna da terzo mondo che non succede in uno sperduto paesino del Sud Italia, ma nell'opulento e ricco Nord.
Ci domandiamo come è stato possibile omologare per il campionato di serie B uno stadio in siffatte condizioni, che a paragone dello stesso il nostro Ceravolo è una vera e propria bomboniera.
Il fatto, vorremmo sia reso pubblico, solo per sfatare quella opinabile consuetudine secondo la quale tutto quello che appartiene agli altri è migliore di quello che abbiamo noi. Non sempre è così.
E sicuramente, nel caso di specie, non è così.
Giuseppe Silipo
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