Catanzaro, Silipo: "La borraccia negata al 'pericoloso' ultrà Leonardo"

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Giuseppe Silipo
  03 settembre 2024 09:24

di GIUSEPPE SILIPO*

C'è chi va allo stadio per sostenere la propria squadra di calcio e per divertirsi, ma c'è anche chi lo fa per trovare il pretesto per scatenare risse e scontri tra tifoserie opposte. Il secondo è il caso di Leonardo, pericoloso ultrà catanzarese che ha tentato, senza però riuscirsi, di introdurre all'interno della tribuna Est un pericolosissimo corpo contundente, una borraccia di plastica piena di acqua. Chissà quali intenzioni teppistiche balenavano nella mente dell'ultrà giallorosso. Sicuramente o lanciare il pesantissimo oggetto verso la tifoseria ospite o, magari, verso l'arbitro di turno, o verso il più vicino guardialinee. Ma tutto questo è stato vanificato dai controlli degli steward all'ingresso del settore. Niente da fare, la borraccia non entra nello stadio. 

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L'abbiamo raccontata così, scherzosamente, perché l'episodio successo la scorsa domenica al Ceravolo, fa sinceramente sorridere, ma anche riflettere. Perché il pericoloso ultrà Leonardo (questo è il suo vero nome) ha soli tre anni, era alla sua prima volta al Ceravolo accompagnato da mamma e papà e portava con se una piccola borraccia di plastica contenente la "sua" acqua. Di cui è stato privato dall'intransigenza di due steward e dal supporto ottenuto da un poliziotto intervenuto. A nulla sono valse le ragioni dei genitori di Leo. Le regole ci sono e valgono per tutti. 

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Certamente l'applicazione delle regole nei confronti di tutti, è uno dei principi fondamentali su cui ci basa la nostra Costituzione. Lo sappiamo bene. Ma applicare le regole con quel buon senso che alcuni casi richiedono, forse sarebbe la cosa più giusta. O no?

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* Coordinatore Cittadino associazione CalabriaOltre

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