"Il Comitato per il recupero della stazione ferroviaria di Catanzaro Sala apprende con viva soddisfazione che, fra gli altri obiettivi fissati dal sindaco Nicola Fiorita nelle linee programmatiche che costituiranno il faro per la sua azione di governo della città, abbia specificato, nella parte relativa alle infrastrutture del capoluogo, che “la questione del recupero dell'ex stazione di Catanzaro Sala e di un suo inserimento nei programmi ferroviari, da anni segnalata da un gruppo di associazioni, sarà affrontata anche nel confronto con il Ministero delle Infrastrutture ed RFI".
Così in una nota il delegato del Comitato scrivente, l'ingegnere Claudio Ruga.
"Che la necessità di recuperare alle sue funzioni la Stazione di Sala, inopinatamente dismessa nel 2008, sia diventato un obiettivo strategico che il sindaco Fiorita ha individuato per lo sviluppo della nostra città, è senz’altro una notizia positiva per Catanzaro e per il Comitato pro Sala che, in questo momento, vede premiati i propri sforzi.
Nell’ottica di proseguire nella nostra azione di pungolo e supporto per il raggiungimento dell’ambizioso traguardo, il Comitato pro Sala si augura che l’Amministrazione Comunale avvii l’interlocuzione con i responsabili RFI partendo e facendo propri i risultati già ottenuti dalle Associazioni negli incontri con i vari enti istituzionali degli anni scorsi. A partire da quelli con l’ingegnere Musmanno, assessore ai trasporti del governo regionale Oliverio del 13 giugno 2018, nel quale si era stabilito di chiedere a RFI di effettuare il necessario studio di fattibilità del recupero dell’intero tracciato Lido-Settingiano compresa la stazione ferroviaria di Sala, nonché dalla richiesta formale inviata dall'allora presidente della Provincia Abramo, nel gennaio 2020, al capo del Governo Conte e suoi Ministri contenente l’adesione sottoscritta dai 30 sindaci del circondario, e anche dalle diverse e numerose condivisioni di tutti i politici dei vari partiti che, nel corso degli incontri, hanno concordato sull'errore commesso con la dismissione della stazione e sulla necessità del suo necessario e impellente recupero.
La nostra esperienza ci fa ritenere che gli incontri che il Comune avrà con RFI, supportati, se richiesto, anche dal Comitato, saranno ardui, difficili e particolarmente impegnativi; ma dovranno traguardare al solo obiettivo a lungo perseguito dalle associazioni, vincendo la prevedibile, rinomata e proverbiale avversione di RFI a realizzare infrastrutture nel sud Italia e in particolare in Calabria, prassi e idee oramai consolidate. Si pensi che il pensiero predominante del gruppo F.S. sostiene la maggiore convenienza economica ad investire non solo nel nord Italia ma anche all’estero (Luigi Ferraris, AD di F.S.: “a febbraio 2022 un piano industriale decennale con investimenti all’estero pervalorizzare anche gli asset esteri del Gruppo, che valgono il 10% dei ricavi”), trascurando la sofferenza di alcune zone, come la nostra regione, per la mancanza dei servizi minimi di trasporto che incidono negativamente sulle condizioni di sopravvivenza di un territorio lasciato nella più grande solitudine ed arretratezza che invece per le grandi potenzialità turistiche e commerciali avrebbe bisogno di infrastrutture moderne ed efficienti.
Mentre nella restante parte d’Italia si stanno programmando nuove linee ferroviarie e stradali di entità tale da lasciare al Sud Italia solo le briciole, il capoluogo di regione viene trascurato non solo dall’Alta Velocità ma addirittura da qualsivoglia investimento che lo ricolleghi al resto del Paese. Se non ci si oppone a questi assurdi programmi, avverrà che, nonostante le ingenti somme spese dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal Gruppo F.S., la città di Catanzaro vedrà aumentare il proprio isolamento nel campo del trasporto ferroviario.
È necessario far valere le ragioni di Catanzaro e di tutto il circondario per ridargli tutto ciò che aveva e che gli è stato tolto ingiustamente: la propria stazione urbana (e non l’insignificante “fermata” in località Germaneto) e il riutilizzo della vecchia linea che da Lido collegava la città ai maggiori centri del Paese.
Il necessario studio di fattibilità dovrà tenere conto di tutti questi fattori, fortificati dal fatto che i costi degli interventi sono a carico del Governo e non del gruppo F.S., e dovrà sfociare in una sola e immutabile positiva definizione, rifiutando compromessi al ribasso e soluzioni lontane da quella sperata.
Il recupero della stazione di Sala porterà enormi benefici in tutta l’area che gravita intorno ad essa e che la considera come unico punto di arrivo e di partenza per i viaggi fuori regione; ci saranno non solo vantaggi economici ma anche vantaggi ambientali per un minore inquinamento atmosferico da CO2 e da gomme, attualmente causato, con trend in crescita, dalla continua, incessante e numerosa presenza degli autobus di linea che hanno nel tempo sostituito, con il beneplacito degli organi competenti, il trasporto su ferro.
La Catanzaro del futuro che ha intenzione di riappropriarsi del ruolo e delle funzioni che competono al suo status di capoluogo di regione, la Grande Catanzaro ipotizzata dal sindaco Fiorita, non possono prescindere dal recupero della Stazione di Sala che deve essere intesa, non semplicemente come luogo di arrivi e di partenze ma sopratutto come luogo in cui si collocano attività commerciali, ristorazione, aggregazioni e attività promozionali per la città e per il turismo per tutti i Comuni del vasto hinterland che la circonda e che già hanno espresso il proprio appoggio per vincere questa battaglia di civiltà".
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