di SALVATORE BELFIORE
Quando mi sono imbattuto in questo mega cartellone molto illuminato, presente in un notissimo parco commerciale privato della mia città, sulle prime ho pensato di avere un’allucinazione, subito dopo ho pensato e voluto con tutte le mie forze di essere vittima di una qualche sorta di candid camera e che, di li a poco, operatori e regista sarebbero venuti incontro a me ridendo e sbattendo le mani per farmi capire di far parte di uno scherzo.
Quando poi ho visto che, a parte la nebbiolina della sera e le sparute automobili non arrivava nessuno, ho capito che era un cartellone autentico.
Che, sul serio quindi, dei miei concittadini avevano avuto un’idea del genere, scaricato una foto del soggetto che guardasse verso il cielo, raccolto il denaro sufficiente, contattato un grafico, l’agenzia di pubblicità e stipulato un contratto.
Proprio a Catanzaro, il capoluogo di una regione nella quale, questo tipo di “balletti” celebrativi, potrebbero assumere più il ritmo di un requiem, soprattutto dopo un anno di gestione scellerata e criminale, ad opera dell’ ”ei fu” presidente del consiglio.
Mai avvocato del popolo, ma più volte fiera pedina delle multinazionali del farmaco e della stessa famiglia Benetton, i cui autogrill sono gli unici ristoranti accessibili perché misteriosamente covid-free.
Di cosa dovremmo ringraziarlo quindi?
Dell’aver fatto sprofondare la nostra già vacillante repubblica democratica in un regime semi militarizzato a suon di dirette facebook e discorsi partoriti dall’italiano stentato e squalificante di Rocco Casalino?
Di aver abusato di 60 milioni di italiani, ma con il sorrisetto da “bravo ragazzo” e con la voce biascicata e nasale, promettendo a vanvera, interventi “senza precedenti” e “potenze di fuoco”, tradotti solo in bonus monopattino e inutili banchi rotanti comprati in Cina?
Di aver firmato e dichiarato uno stato di emergenza il 31 gennaio 2020 (mai ancora estinto) per poi far finta di nulla e anzi lanciare una campagna demenziale come “abbraccia un cinese” e, solo a marzo, chiudere le regioni e comunicare terrore e insane angosce al popolo italiano incollato alle televisioni e ai social?
Di averci infarcito di finti bollettini quotidiani su contagiati, morti, probabili infetti e supposti cagionevoli e fragili per giustificare provvedimenti illegittimi e anticostituzionali? Di avere più volte preteso lo SCUDO PENALE per sé e i suoi accoliti che lo mettesse al riparo da ogni possibile, successiva conseguenza legale? Di avere preteso l’accesso (senza interpellare il parlamento) ai “big data” degli italiani, sempre con il pretesto di monitorare e tracciare spostamenti e ipotetici diffusioni del contagio, coinvolgendo l’ENAC e i ridicoli droni per sorvegliare grigliate e assembramenti?
Di aver stilato un accordo ad agosto con Elkhan e la FCA Italy per la produzione di mascherine (27 milioni circa al giorno) e subito dopo aver sentenziato (con l’ennesimo DPCM privo di ogni fondamento scientifico e giuridico) l’obbligo di transitare per le strade con le mascherine, se non si vuole incorrere in sanzioni (per altro facilmente impugnabili vista l’inconsistenza del tutto)? E ancora di avere preteso la nomina ai SERVIZI SEGRETI assumendo, di fatto, i PIENI POTERI… quelli per cui molti si scandalizzarono quando a chiederli fu Salvini? Di avere posto il SEGRETO DI STATO sulle 3577 pagine dei verbali del CTS e sui verbali della misteriosa task force del famoso Colao? O per aver imposto attraverso il suo, ahinoi mai sostituito ministro Speranza, il famoso protocollo anti covid mutuato dalla Cina che ha condannato a MORTE CERTA tutti quelli che sono stati uccisi e torturati attraverso cure errate? Ma soprattutto dalla non volontà di rendere pubblici i reali sintomi e manifestazioni di un virus, che sembrava “facesse comodo” se mantenuto nel mistero delle autopsie non eseguite e dei cadaveri che si imponeva venissero cremati forzosamente, per poi estorcere alle ignare famiglie dai 4.000 ai 5.000 euro per poter ricevere le ceneri? Per non parlare dell'istituzione del ridicolo e antiscientifico COPRIFUOCO, tutt'ora vigente? O, per riferirci a qualcosa che coinvolga più da vicino la nostra terra, dovremmo ringraziare Giuseppe Conte per la sfilza dei commissari alla sanità, resi noti al grande pubblico quasi come delle macchiette mutuate dalla commedia dell’arte, ma che in realtà sono tutti uomini dei servizi segreti, molto più consapevoli di quello che immaginiamo?
E potrei continuare, perché personalmente non riesco, neanche sforzandomi, a trovare nulla di salvabile nell’operato dell’avvocato Giuseppe Conte, eccellenza del movimento Cinque stelle, il quale come moltissimi suoi compari di movimento, falsificò il suo curriculum per attribuirsi meriti accademici e professionali mai avuti... Qualcuno dice che “errare sia umano e perseverare, invece Diabolico, ma nel caso del cartellone incriminato, a mio avviso c’è dell’altro. Provinciale piaggeria? Mera adulazione propagandistica di un meet up che vuole urlare al mondo la sua esistenza? Francamente opterei per un’altra versione. Tutto ciò mi fa pensare ad una sconfortante e pietosa “richiesta di aiuto”.
Come ci dicono le statistiche, l’atmosfera ordita a tavolino in merito all’epidemia del covid, erroneamente definita pandemica, ha contribuito alla generazione di moltissimo disagio psico emotivo. E si, per Gaetano e Marisa de Santis e per i non precisati “alcuni” cittadini catanzaresi, che proprio nel bel mezzo di una crisi economica che stà affamando letteralmente tutti quelli che non godono di uno stipendio fisso, una pensione o un reddito di cittadinanza, trovano i soldi per commissionare un simile cartellone, bisogna solo invocare l’infermità mentale. E magari, offrirgli tutto l’aiuto e il supporto psico emotivo, che forse, stanno implicitamente chiedendo, attraverso un atto così plateale, sfacciato e grottescamente pacchiano, a tutti noi concittadini. Marisa e Gaetano e imprecisati “alcuni cittadini catanzaresi”, sappiate che non siete soli, abbiamo recepito e accolto il vostro grido di aiuto, ma vi prego, chiedete la rimozione di quel cartellone irrispettoso e volgare. Di nostalgici che ancora ripetono : “ Quando c’era LVI…” ce ne sono stati già troppi.
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