di FILIPPO COPPOLETTA
Una buona partita, bella da vedere ma con ancora scarse attenzioni dai giallorossi sugli episodi che inevitabilmente condizionano la gara. È l'analisi sviluppata dal tecnico del Catanzaro, Vincenzo Vivarini, a margine dell'incontro odierno contro il Südtirol tra le mura del Ceravolo. Una partita fatta di grinta e voglia di conseguire risultato da parte di entrambe le squadre, scese in campo affrontandosi a viso aperto e concedendo ben poco.
Vivarini è contento dei suoi. "Si sono impegnati tutti e hanno dato il massimo" ha detto il coach delle Aquile, arrabbiato, allo stesso tempo, per come siano arrivate le due reti subite: la prima a pochi minuti dall'avvio su calcio d'angolo, la seconda da un fallo laterale. "Riusciamo sempre ad avere il pallino del gioco, a dominare la partita e poi compromettiamo il risultato per leggerezze" ha aggiunto con rammarico, convinto, comunque, di aver accolto nel terreno casalingo, una squadra che sapeva difendersi molto bene e contro la quale bisognava lavorare meglio in ampiezza.
Tante occasioni sprecate per il Catanzaro, costretto a vedere una partita in salita già dopo il secondo minuto di gioco. Parlando di episodi e situazioni, resta, certo, l'amaro in bocca per le reti mancate di Ambrosino, Iemmello e Vandeputte che avrebbero potuto assegnare 3 importantissimi punti per "l'obiettivo" salvezza. Anche lo stesso Vivarini fa mea culpa per le errate valutazioni sulla salute dei suoi ragazzi nell'ottica sostituzioni: chiaro riferimento ai crampi accusati da Vandeputte che ha lasciato sostanzialmente in 9 la squadra di casa dopo l'espulsione di Brighenti per doppia ammonizione.
Il pareggio va comunque bene. Il Catanzaro conquista un nuovo punto che garantisce ancora la piena zona play-off e porta la squadra a -3 dalla salvezza matematica. Questi calcoli - come al solito - non trovano spazio nell'analisi del tecnico abruzzese che pensa invece a far divertire la squadra ed il suo pubblico: strategia dimostratasi più che vincente nella trascorsa stagione e che ha continuato a dare soddisfazioni almeno fino al giro di boa di questo campionato.
"Non dobbiamo avere abbassamenti di autostima" ha concluso Vivarini, felice per la risposta dello stadio in termini di supporto alla squadra dopo le note di ingiustificato malcontento rilevate nella gara della scorsa settimana, quando in sala stampa fu costretto ad intervenire anche capitan Iemmello per una strigliata che ha sorbito gli effetti desiderati.
Esordio da titolare dopo una prestazione sontuosa contro l'Ascoli per il classe 2004 Luca D'Andrea che tanto aveva atteso questo momento. È lui stesso a rivelarlo alla stampa, emozionato nell'intervenire ai microfoni e umile nel delineare ruoli e prestazioni di una giovane promessa che trova ampio spazio anche nell'U20 Azzurra.
"Posso fare molto di più" ha rassicurato il giovane calciatore campano, ammettendo di doversi migliorare specie in fase difensiva. "Sto lavorando ogni giorno per fare sempre meglio, consapevole di poter fare bene sia all'inizio che a partita in corso" ha spiegato, rilevando le difficoltà di chi si approccia per la prima volta nella serie cadetta tra giocatori di livello in prima squadra.
Porta a casa un buon punto e si dice soddisfatto anche il tecnico degli altoatesini, Federico Valente, le cui aspettative di un Catanzaro forte in possesso palla non hanno certamente deluso. "Abbiamo fatto il massimo ed il punto ci sta bene considerate anche le tante occasioni create dai padroni di casa" ha ribadito il coach del Südtirol.
"Ammiro il lavoro del Catanzaro - ha aggiunto Valente - l’obiettivo qui era essere coraggiosi, la paura non aiuta. In uno stadio così, i miei ragazzi hanno fatto una grande partita". Parole condivise anche da Jasmin Kurtic, autore di quella rete beffarda che ha sorpreso il Catanzaro all'avvio del match, convinto, però, che la sua squadra potesse osare di più e portare a casa 3 punti importanti per allontanarsi dalla zona retrocessione (Südtirol oggi 14° a pari punti con la Sampdoria).
"Dobbiamo combattere e lavorare ogni giorno di più - ha evidenziato lo sloveno - Essere squadra è più importante di qualsiasi qualità. Il Catanzaro gioca bene ad iniziare dal portiere, ha poi una punta di riferimento, una squadra brava nel palleggio e nel metterti in difficoltà negli ultimi 30 metri. Per ottenere risultati bisogna soffrire ed oggi abbiamo sofferto un po’" ha concluso Kurtic.
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