Nota di Antonello Talerico, Consigliere Regionale.
Sul concorso di Chirurgia al “Dulbecco” sia chiari: si scelga il migliore, punto.
Non il più conosciuto, non il più radicato, non il più vicino. Il migliore. Chi guida un reparto non deve garantire “presenza”, “fedeltà” o “prossimità territoriale”. Deve garantire risultati, professionalità e autorevolezza clinica.
Le selezioni pubbliche non sono premi di consolazione per chi “c’era già” né riconoscimenti simbolici per legami locali. Sono procedure che devono individuare il più competente, il più preparato, il più adatto.
Sento dire che sarebbe preferibile uno “del posto”. Ma questo criterio non esiste da nessuna parte. E non può diventare una scusa per escludere chi ha titoli e capacità.
Il localismo spinto diventa presto una forma mascherata di clientelismo. E la sanità non può permetterselo.
Se ci sono irregolarità, si denuncino. Ma basta veleni, sospetti e ricostruzioni fantasiose.
I cittadini calabresi meritano reparti efficienti, non giochi di equilibrio tra territori o caminetti politici.
Il vero scandalo sarebbe scegliere un primario non perché il più bravo, ma perché il più “vicino”.
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