“Mi ero davvero sforzato, nella replica alla nota livorosa del consigliere Riccio, di mantenere lo stile per il rispetto che soprattutto merita l’opinione pubblica che legge. Il mio ironico riferimento alla sua sfortuna è, chiaramente, di natura politica e si evince espressamente nella nota in cui chiarisco bene la posizione assunta, nella massima trasparenza, al primo turno nelle recenti elezioni amministrative, nella fase del ballottaggio e soprattutto in occasione delle recenti elezioni del Presidente e del Vice Presidente del Consiglio Comunale”. Continua il botta e risposta tra Domenico Tallini ed Eugenio Riccio. Dopo la replica di Riccio, Tallini torna sull’argomento che da oggi tiene alimentato il fuoco della polemica politica del capoluogo.
“E alla sua ironia di paragonarmi ad una mummia che ogni tanto esce dal sarcofago replico, divertito, che basta una mummia di oltre 3000 anni fa per fare emergere tutta la loro mediocrità politica con in testa il Riccio che pensava di aver messo già, con largo anticipo, in cassaforte un bel tesoretto per la sua definitiva pensione. Tra me e Riccio la differenza sta nella storia politica di ognuno di noi e dovranno essere i cittadini gli unici a dover giudicare. Questa volta, pero, Riccio non ha perso solo le elezioni; ha perso letteralmente la testa e si è lasciato andare a commenti che riguardano la mia sfera personale, tirando in ballo finanche la mia famiglia che sempre ho lasciato fuori dalle vicende politiche. La grave caduta di stile, non giustificabile nemmeno se considerata risposta al mio diniego a sostenere la sua candidatura alla presidenza del Consiglio Comunale, non meriterebbe nemmeno il mio disprezzo per un comportamento tale, ma ho l’obbligo etico e morale di difendere la mia famiglia e la mia storia dai bassi e volgari attacchi di un uomo così meschino”, conclude Tallini.
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