Sono 33 gli indagati dell'indagine che ieri ha portato all'emissione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di Maurizio Caligiuri, presidente di un'associazione del terzo settore formalmente deputata, tra le altre cose, al recupero e al reinserimento di soggetti di etnia rom della città di Catanzaro.
Condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri ed eseguita dal comando provinciale dei carabinieri, l'indagine si è occupata dell'indebita fruizione da parte di alcuni detenuti - condannati in via definitiva o sottoposti alla messa alla prova - di benefici legati allo svolgimento di attività di pubblica utilità, mediante la presunta falsa attestazione, ad opera del presidente dell'associazione di volontariato "Arte di Parte" Maurizio Caligiuri , di fittizi rapporti di lavoro in essere o da istaurare, con lo scopo esclusivo e predeterminato di consentire ai beneficiari di eludere fraudolentemente l'esecuzione delle pene e comunque di godere dei benefici dei riti alternativi.
Da quanto emerge dall'inchiesta, l'associazione ha infatti stipulato in data 25 novembre 2016 una convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova.
Allo stesso modo, l'associazione il 9 dicembre 2016, e per la validità di un anno, ha stipulato con la città di Catanzaro una convenzione per l'espletamento delle attività di gestione verde aree zona viale Isonzo 222, zona via della Chiesa, via Caduti 16 marzo. Da quanto sostenuto dall'indagine, è emersa la fittizietà dei rapporti di lavoro posti in essere con i condannati o con gli imputati. Un meccanismo che gli avrebbe consentito loro di eludere l'esecuzione della pena.
II presente procedimento indaga anche su un'altra 'ipotesi di truffa, tutta ancora da verificara, ai danni dello Stato realizzata da Caligiuri Maurizio in qualità dì presidente dell'associazione Arte di Parte, Gariano Maria Teresa, Caligiuri Raffaele e Taverna Francesca nella veste di componenti dell'organo direttivo dell'Associazione Arte di Parte.
Al centro della presunta truffa ci sarebbero stato una domanda di cofinanziamento previsto dall'avviso pubblico "Giovani per il Sociale" emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Gli indagati avrebbero rappresentato falsamente la regolare esecuzione del progetto "Rete Territoriale Scholè'', iniziativa ammessa al contributo ma che secondo gli investigatori non sarebbe mai stata realizzata in essere nei termini rappresentati, e la spesa di costi per lo svolgimento della stessa per complessivi euro 130.000,00 mai effettivamente sostenuti, facevano conseguire indebitamente, all'associazione Arte di Parte, la somma complessiva di €129.986,6 che veniva erogata in tre tranche.
TUTTI GLI INDAGATI
I NOMI:
1. BERLINGIERE COSIMO, nato a nato a Catanzaro il 14.08.1991,
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