La Regione ha individuato dei selettori ma la situazione non migliora. Ingenti danneggiamenti ai terreni
31 marzo 2021 10:18di GABRIELE RUBINO
Niente verde, alberi circondati da scavi e con le radici in bella mostra, recinzioni abbattute. Quella che sembra una zappatura del terreno in realtà è la forza distruttrice dei cinghiali che si nutrono praticamente di qualunque cosa. Siamo a Catanzaro, località San Cono vicino ad uno dei confini del Parco Li Comuni e a due passi dal call center Telecontact center di Tim. Le scorribande notturne degli ungulati si vedono eccome negli appezzamenti terrieri. Le zampette, gli escrementi e finanche i morsi su un tronco di un piccolo arbusto. I danni subiti dai proprietari della zona sono continui. Ci sono quelli alla vegetazione, quelli ai sentieri 'costruiti' per rendere più accessibili le aree e quelli alle recinzioni protettive, che poco possono di fronte ai blitz dei cinghiali.
"Saranno almeno duecento nella zona. Non è possibile andare avanti con questa situazione. La tua proprietà non la senti più tua di fronte a questi continui danneggiamenti". Racconta uno dei proprietari sconfortati. Da queste parti, la presenza degli ungulati è segnalata da almeno sette anni. Sono però "almeno due anni però che il fenomeno è diventato incontrollato", spiega ancora. La Regione ha individuato una manciata di selettori e nella zona è operativa un'apposita squadra di cacciatori. Nonostante questo i risultati non si vedono o ,meglio, si vedono al contrario: la minaccia dei cinghiali non è stata affatto debellata. Anzi, la situazione peggiora. "Ci troviamo di fronte a un muro - spiega sempre il proprietario riferendosi agli uffici regionali competenti-, visto che ancora il problema non è stato risolto. A questo punto, credo non ci sia altra strada che notiziare la Procura della Repubblica".
E non è più soltanto una questione di danni. A poche decine di metri dai terreni ci sono anche le abitazioni. "Mi sono arrivati fino alla terrazza", racconta un altro proprietario che si sente più 'minacciato' dagli animali. "Non se non può veramente più, è diventata anche una questione di sicurezza", spiega ancora. La situazione non sembra poter migliorare in fretta. La stagione di caccia è chiusa e inoltre con la Calabria in zona rossa da qualche giorno l'attività venatoria è comunque sospesa. L'orda dei cinghiali fa paura.
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