Catanzaro, Ventura (ONMic) scrive a Occhiuto: "Troppi disservizi nella sanità"

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Giorgio Ventura
  16 luglio 2024 09:23

Riceviamo e pubblichiamo l'accorato appello del presidente del ONMic - Opera nazionale mutilati e invalidi civili - Giorgio Ventura inviata la presidente della Regione, Roberto Occhiuto 

L’ONMiC che mi onoro di reggere, a carattere regionale, conta ben 5 sedi in Calabria con presidenza Regionale a Catanzaro.
Nell’ultimo anno si è verificata una recrudescenza inerenti i disservizi in Sanità, le persone non riescono a curarsi poiché i tempi di attesa per le prenotazioni per visite ed esami strumentali sono diventati inaccettabili. L’aspetto manageriale per i servizi da fornire al cittadino è profondamente scaduto, laddove l’atto medico è da distinguere dall’effettiva impossibilità ad accedere ai servizi, in netta violazione con l'Atto aziendale, con la violazione di quanto in essere negli accordi, nazionale, regionale ed aziendale per l’ASP e parimenti per l'Azienda Ospedaliera.
Ciò determina un gravissimo mancato rispetto dei LEA, (livelli essenziali di assistenza) e di conseguenza le relative penalizzazioni economiche. Il Medico non trova più un ambiente consono e per ovvii motivi lascia la ns Regione, chi ha colpa? Indi insoddisfatti i cittadini, gli operatori sanitari ampiamente delusi, le norme ampiamente disattese, il tutto riconducibile ad una cattiva gestione, poi implementata da strutture oramai obsolete e non rispondenti, questa è la nostra realtà sanitaria, laddove la spesa pro capite è alta e paragonabile alle altre regioni! 

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Se la prenotazione al CUP risulta essere di molto in ritardo, l'utente si vede costretto o ad andare al Pronto Soccorso o a prenotarsi ad una visita in intramoenia. Ci si chiede: e se l'utente non può pagare la visita in intramoenia? I sanitari cosa possono e debbono fare? I cittadini che in barba ad un atto aziendale si
vedono ampiamente presi per i fondelli? La situazione è allarmante forse esplosiva, vedremo!
La ONMiC si dichiara apertamente contraria alla legge sulla intramoenia, che pur nascendo con intenti molto positivi: avrebbe dovuto mantenere i medici ai loro posti nelle proprie sedi evitandone la migrazione, avrebbe garantito visite mediche di buon livello in tempi veloci e con costi molto bassi. Purtroppo questa legge è diventata esclusivamente un introito consistente per i medici specialisti che a volte hanno comportamenti coercitivi con gli utenti malati inducendoli ad andare in intramoenia.
Ma le norme in Calabria non sono norme ma regole da disattendere con arte, sperando che nessuno ne abbia contezza, per poi pagare pegno ed incolpare altri del proprio fallimento Gestionale, necessitano figure Responsabili, preparati, attenti e soprattutto Capaci di fare e di far Bene.

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Si richiedono le seguenti misure per contenere i disagi:
• Potenziamento delle Risorse: l'implementazione di misure straordinarie per incrementare le risorse umane e strumentali necessarie a ridurre i tempi di attesa, inclusa la possibilità di estendere gli orari di apertura dei servizi e di ricorrere a prestazioni in convenzione con strutture private accreditate.
• Piani di Azione Specifici: l'elaborazione di piani di azione specifici per le prestazioni che presentano le maggiori criticità in termini di tempi di attesa, con l'obiettivo di ridurre significativamente i tempi di accesso.
• Coinvolgimento dei Professionisti Sanitari: il coinvolgimento attivo dei professionisti sanitari nella definizione e nell'attuazione delle strategie di abbattimento dei tempi d’attesa.
• Maggiori misure di prevenzione e di coinvolgimento dell'utenza al fine di ridurre i potenziali rischi dovuti a patologie non preventivate e non sufficientemente curate. Maggior sensibilizzazione dei medici di base affinchè le prescrizioni (visite ed esami) siano prescritti con maggior attenzione evitandoli quando non è strettamente necessario.
Si chiede inoltre un maggiore monitoraggio di quanto si intraprenderà al fine di ottimizzare gli interventi.
Si chiede infine, di essere partecipati e coinvolti nei tavoli dedicati come rappresentanti di utenti e malati. 

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