Un consulente tecnico esterno nominato dal Comune per condurre la lotta contro il randagismo. È la voce che circola insistentemente a Palazzo de Nobili e che, nonostante il condizionale sia ancora ancora d’obbligo, sembra aver già innescato la miccia della polemica.
Lo si evince dalla dura presa di posizione del consigliere comunale Stefano Veraldi che soltanto tre mesi fa aveva emendato le linee programmatiche del sindaco, Nicola Fiorita, proprio con l’intento di «rendere Catanzaro una città rispettosa dei diritti degli animali». L’aveva di concerto con il consigliere comunale Giorgio Arcuri e a stretto giro di boa dal suo passaggio nel gruppo “Azione- Italia Viva– Renew Europe” oggi torna su questi temi con fermezza e ponendo nell’occhio del ciclone una scelta rispetto alla quale tuona: «Boccio la nomina di un consulente tecnico esterno anche perché la scelta sarebbe ricaduta sul già direttore sanitario del canile di San Floro poi esonerato dall’incarico». Veraldi punta dunque a «conoscere il criterio meritocratico utilizzato» e lo fa con una punta di ironia mista alla preoccupazione sincera di chi per i temi cari agli animalisti si spende da ben prima della conquista dello scranno al Comune. Rispolvera quindi le proposte divenute allegati alle linee programmatiche di mandato 2022-2027 del sindaco Fiorita ricordando proprio come uno di essi «proponesse al Consiglio la realizzazione di un’oasi canina e di un’oasi felina comunale ubicate in zone di facile accesso anche ai cittadini. La proposta - fa notare ancora l’esponente di “Azione Italia Viva – Renew Europe” - aveva e ha lo scopo di colmare le palesi carenze mostrate sul tema dalle linee programmatiche presentate in aula dal primo cittadino nonché quello di favorire le adozioni dei randagi catturati o ritrovati affidandone la gestione alle innumerevoli associazioni e volontarie presenti sul territorio». Di oasi canine e feline però non vi è ancora alcuna traccia ed è per questo che Veraldi rilancia anche sull’istituzione delle colonie feline, sulla sterilizzazione di cani e gatti randagi e sulla realizzazione di un Pronto soccorso per gli animali randagi «da attivare - ha spiegato - in sinergia con il Servizio veterinario dell’Asp». E non finisce qui. L’inquilino dell’aula rossa riaccende i riflettori anche sulla necessità di attivare un Ufficio per i diritti degli animali. È con rammarico però che fa notare: «Nonostante le volontarie abbiamo avviato le procedure di censimento delle colonie feline, l’amministrazione comunale risulta però ancora latitante». Da qui le sollecitazioni indirizzate direttamente alla squadra del sindaco affinché «Catanzaro segua l’esempio virtuoso messo in campo dalla città di Lamezia Terme». Il riferimento è al progetto pilota “Felini di Lamezia Terme” che, attivo ormai da 10 mesi, ha fatto della città dei due mari «il primo Comune della provincia e forse anche della Calabria a essersi dotato di colonie feline dando al contempo corso alla sterilizzazione gratuita dei gatti “liberi” di colonia, garantendo così l’applicazione della legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione randagismo ovvero la 281/91». Pochi chilometri bastano dunque a evidenziare una distanza incolmabile sottolineata pure dal fatto che - parola di Veraldi - «anche il semplice tesserino da rilasciare alle volontarie continua a restare una pratica buttata in qualche cassetto».
Nessuna resa però perché Veraldi promette:«Continuerò a battermi per spingere in avanti un progetto incardinato su una serie di step che - assicura - porterò avanti con rigore e al fine di garantire il massimo rispetto del benessere degli animali, il decoro urbano e l’igiene pubblica».
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