"Aree verdi abbandonate con erba alta ad altezza d'uomo, sampietrini divelti, scale coperte di guano con conseguenti insetti pronti a proliferare e, a far da cornice, un profondo odore fetido non sempre causato dagli animali, ma da umani classificabili come “incivili” dal momento che preferiscono abbandonare i rifiuti piuttosto che conferirli": è quanto denuncia Stefano Veraldi.
10 giugno 2021 12:52di STEFANO VERALDI
"Passeggiando tra le vie del centro storico, nel caso specifico nel quartiere Maddalena, la mia attenzione viene attratta da alcuni discorsi in lingua straniera: un segno tangibile, questo, del fatto che stiamo per inoltrarci nel cuore della bella stagione. È la voce del "turismo estivo", alimentato in buona parte dai catanzaresi emigrati alcuni decenni fa; al loro seguito, spesso, non mancano parenti e congiunti di ogni sorta, il più delle volte emotivamente trasportati nel nostro capoluogo poiché incuriositi dalle sue potenzialità.
Non va dimenticata, a tal proposito, la posizione strategica di cui gode Catanzaro, aspetto, questo, ribadito a più riprese nella scorsa campagna elettorale dal "Sindaco" Sergio Abramo e su cui si dibatte da almeno un paio di decenni; verosimilmente, dunque, siamo di fronte ad un ritornello, ad un tormentone estivo in chiave politica. Ad ogni modo, restano gli ampi margini di crescita per il turismo locale, sia messo in moto dalle risorse culturali, enogastronomiche, religiose interne, che orientato verso l’esterno, alle bellezze racchiuse nelle città limitrofi e sulla costa.
Soffermandoci sul “turismo centripeto” piuttosto che su quello “centrifugo” di cui poc’anzi il nostro centro storico non poteva che rappresentare una priorità per l’Amministrazione incaricata dai cittadini di guidare la città verso un destino che doveva essere, possibilmente, migliore rispetto al degrado e all’abbandono. Sono queste due le parole più condivise e, ne sono certo più sofferte da tutti coloro che ho sentito negli ultimi quattro anni parlare del nostro centro storico; tant’è che lo stesso riferimento al “decoro urbano” potrebbe rientrare in una eventuale raccolta di ritornelli politici.
In ogni caso, tornando al turista incontrato tra le vie del “centro storico”, le sue parole commentavano lo stato di degrado e abbandono riscontrato al suo consueto ritorno a Catanzaro: aree verdi abbandonate con erba alta ad altezza d'uomo, sampietrini divelti, scale coperte di guano con conseguenti insetti pronti a proliferare in quest’ambiente favorevole e, a far da cornice sensoriale, un profondo odore fetido non sempre causato dagli animali, ma da umani classificabili come “incivili” dal momento che preferiscono abbandonare i rifiuti piuttosto che conferirli.
Il degrado genera l’abbandono, l’abbandono genera il degrado. È un circolo vizioso che, se non incontra ostacoli, sfocia in un’escalation di fenomeni; a sostegno di questa tesi si potrebbe impiegare la celebre “teoria delle finestre rotte”.
Forse sarebbe il caso che il fantomatico Sindaco del capoluogo di Regione passi dal suo fedele Assessore al ramo e chieda allo stesso di applicare le penali alle imprese appaltanti perchè, forse dimentica che le tasse dei cittadini catanzaresi devono essere utilizzate per dare servizi a tutti e non ai soliti pochi".
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