di PAOLO CRISTOFARO
Non gli è valso a nulla un ricorso al Tar della Calabria. La sentenza (presidente: Giovanni Iannini; estensore: Arturo Levato) non ha fatto altro che confermare la decisione della Questura di Catanzaro di negare il permesso di soggiorno per un marocchino responsabile di numerosi reati certificati dalle forze dell'ordine, oltre che del non essere stato in grado di documentare i redditi dal 2015.
L'uomo ha tentato le vie legali, ma il tribunale ha sottolineato la vasta serie di reati rilevati dalle autorità inquirenti. "Si evidenziano condanne irrevocabili per i seguenti reati: rissa, furto con aggravante e risultano numerosi precedenti penali per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti", riporta il dispositivo di sentenza. E ancora sarebbe stata accertata dai Carabinieri della Legione di Catanzaro, l'irreperibilità sul territorio nazionale dell’interessato per un determinato periodo, come da verbale del 4 marzo 2019 che non ha neppure consentito la regolare notifica della comunicazione di avvio del procedimento amministrativo.
Il Tar ha dunque non solo rigettato il ricorso dell'interessato, difeso dall'avvocato Raffaele Bruno, ma ha anche condannato lo stesso al risarcimento, nei confronti della pubblica amministrazione, di 3500 euro per spese processuali.
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