Catanzaro, Vincenzo Speziali (Patto Federativo): "Tutti parlano di se stessi. Il sindaco deve essere un politico"

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images Catanzaro, Vincenzo Speziali (Patto Federativo): "Tutti parlano di se stessi. Il sindaco deve essere un politico"

  08 gennaio 2022 22:54

 di ENZO COSENTINO

Sulla situazione politica nel capoluogo di Regione iniziamo una carrellata di interviste con esponenti dei diversi schieramenti e movimenti d’opinione per tentare di tratteggiare un “ritratto” più vicino possibile al momento di confusione che non risparmi alcuno sia a destra, sia a sinistra, sia al centro. Abbiamo posto domande a Vincenzo Speziali, coordinatore Regionale Federativo Calabria dell'Area di Centro che comprende: Noi con l'Italia, Noi di Centro, Democrazia Cristiana, Popolari Liberaldemocratici, Federazione Popolare dei Democratici Cristiani.

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Speziali, la politica a Catanzaro non ha preso certo una bella piega per mettere in ordine le idee sulla candidatura sindaco per le prossime amministrative. Confusione o inutile tatticismo per “velare” ambizioni di gruppi all’interno degli schieramenti?

“Verrebbe da sorridere, per di più,  amaramente. Lei mi chiede se la politica ha preso una brutta piega, mentre io le rispondo, se stiamo assistendo al manifestarsi di essa, oppure a qualcosa che non riesco a considerare tale. Tutto ciò può essere politica? Ma non scherziamo! Altro che confusione o inutile tatticismo, come me le si definisce eufemisticamente. Qui siamo di fronte a pseudo narcisismi, frutto di protagonismi insulsi, poiché ci si propone pur che sia, senza presentare un progetto per la città, il quale sarebbe tra l'altro e per inciso, la vera cartina di tornasole al fine di fare della candidatura, di chiunque,  una candidatura credibile. Tutti che parlano, "trasfiguratamente" di se stessi e talvolta persino in terza persona, come fa, di questi tempi, il noto Senatore Morra. No, non lo accetto! Chiedo di confrontarci sui programmi, in merito ad un'idea vera a favore di Catanzaro, poi di metterci all'opera per valutare la classe dirigente che possa portare avanti il tutto e nel migliore dei modi e, solo dopo, il candidato sindaco. Se post ponessimo le cose, faremmo un'alchimia discutibile e certamente immorale, alla stregua dei Dottor Stranamore e per di più saremmo mallevadori di penacchismi uti singulis.  Sono un politico, a tutto tondo e non un pigmalione di figure e figuranti, oppure un sarto che con la pezza cucita copre il buco prodotto da questi schieramenti fallaci e fallimentari, i quali dopo l'elezione del Presidente della Repubblica -ed io continuo a credere che sarà Mattarella o in subordine Amato, Cartabia o Moratti- si scomporranno, nel pieno giubilo della ragione e per il bene di tutti.”

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Ogni qual volta si avvicinano le elezioni si rispolvera un refrain: facciamo il grande centro! Una ammucchiata?

 “Anche qui il termine, se si riferisce al centro moderato, democristiano, liberaldemocratico e riformista è fuori luogo. Lei mi perdonerà, però l'ammucchiata la vedo in questi ultimi scampoli degli apparenti schieramenti, ridotti per ciò che sono, ovvero un simulacro, discutibile, melassoso e rissoso. Ciò è inevitabile, poiché emergono contraddizioni da sterile sommatoria, priva di qualsiasi cultura identitaria, per di più male tipico del maggioritario. D'altronde esso è l'antitesi della politica, poiché quest'ultima si configura con il proporzionale, a sua volta basato sull'identità. Ciò premesso, potremmo affermare che il maggioritario sta alla politica, come l'impotenza alla castità! E poi, coloro i quali parlano del centro, dimostrassero di esserne convinti sostenitori e non strumentali questuanti, alla ricerca di voti e appoggi, poiché "acca' nisciuno è fessa!" e tra l'altro siamo proprio coloro i quali da sempre rappresentiamo il centro -costi quel che costi- ad essere credibili nel rappresentarlo.”

Ed il giochetto del trasversalismo o meglio il rischio di una emigrazione da destra a sinistra è reale?

Ma quale destra, ma quale sinistra...Le sembrano possibile queste categorie al giorno d'oggi, in cui Di Battista crede di essere Pasolini e Borghezio Almirante? Ma suvvia... A me piace l'ironia, ma ciò è, laicamente parlando, un'irriverente blasfemia derivante da culturame e politicume.”

 L’Udc sembra defilato in questo momento di caccia al candidato sindaco del capoluogo eppure sembrava essere un partner solido del Patto Federativo.

“Guardi, siccome voglio essere chiaro, le rispondo senza perifrasi. L'UDC, a livello locale e anche a quello nazionale (al momento!) si è chiamato fuori, per responsabilità non certo di Cesa che comunque è parte dei miei affetti personali e quindi lo conosco bene e so pure come è dialogante sempre, anche in virtù del suo carattere. In loco, invece, lo strappo lo hanno prodotto personaggi che credono di essere grandi politici.

Vuole i nomi? Ad esempio Flavio Cedolia, oppure Graziano (il generale dietro la collina). E non parliamo dell'assicuratore Merante. Meglio che non indugiare, poiché il sottoscritto, notoriamente, viene pure dalla scuola di Cossiga e con lui non si polemizzava, in quanto nella controreplica era più pesante ed incisivo, chiaramente, dicendo sempre la verità, la quale è bella, almeno per me, però per certuni triste. E faccio anche il nome di Enzo Sculco, essendo il solo di questa compagnia ad avere una caratterizzazione politica. Per fortuna, dell’UDC adesso c'è Baldo Esposito, con il quale parlo sempre ed è persona perbene, onesta, oltre che politicamente credibile. Lo dico sempre, infatti a Lorenzo (Cesa, ndr) quando lo sento, quasi quotidianamente e certamente più di quelli di cui sopra, fatto salvo Esposito!”

Il sindaco di un capoluogo di Regione deve essere un politico ossequioso al partito o schieramento di appartenenza o meglio un manager di importanti Enti pubblici o più un efficiente imprenditore?

“Manager? Imprenditori? Le pare che l'uscente, il quale dice di essere ciò sia la buonanima di Marchionne? Politicamente parlando -non altro, ovviamente- sarebbe paragonabile a Cragnotti. Per carità, serve un Sindaco po-li-ti-co punto!

In pratica, l'identikit è questo. Basta con la storia che i politici fanno schifo e sono tutti ladri e incompetenti, poiché è una vulgata qualunquista. De Gasperi fece il viaggio in America con il cappotto prestato da Giuseppe Spataro, dopo che tale indumento fu rivoltato e rattoppato. Craxi è morto in esilio, vivendo della sua onesta pensione, il resto, gli sproloqui giustizialisti e populistici non hanno fondamento, né riscontro con la realtà. In questo hanno ragione i cinquestelle- poiché uno vale uno. Aggiungo pure che chi non è politico è un problema per la democrazia e la buona amministrazione, in quanto non ha preparazione complessiva e spesso rappresenta un interesse parziale, non quello generale. Rifacciamoci a Maritain:si opera partendo dalla persona umana, a favore del bene comune, nel rispetto del pluralismo. Che sia di buon pro a tutti!”

Il Patto federativo nella sua versione catanzarese ha un suo candidato da proporre?

“Le ho già risposto, io chiedo un tavolo per il programma, ovvero una autentica fucina di idee, per elaborare non il libro dei sogni, bensì la fattibilità del futuro e rendere, sempre di più Catanzaro la "Capitale della Calabria". Dopo, solo dopo, anche in considerazione che il quadro politico, finalmente, si destrutturera`, si potranno vagliare i nomi, partendo dalla condizione di omogeneità culturale, quindi escludendo affollamenti posticci o schieramenti che fanno tanto paccottiglia. Ci si ricordi pure, che per le Comunali vi è il doppio turno e il concetto di municipalità noi lo abbiamo nel codice genetico, visto che discendiamo, politicamente da Sturzo.

Certo sarebbe lo stesso Sturzo di cui Morra si dice che abbia detto di discendere, ma allora, si sappia anche un mio segreto, che disvelo: notoriamente, sono il figlio segreto di De Gasperi!

 

 

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