C'è anche la catanzarese Nadia Paone dietro il successo al MGFF di 'Palazzina Laf' di Michele Riondino

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images C'è anche la catanzarese Nadia Paone dietro il successo al MGFF di 'Palazzina Laf' di Michele Riondino
Nadia Paone (al centro) con Michele Riondino, Julien Panzarasa, Lilio Rosato, Gianluca Basili e Guerrino Dibenedetto
  09 agosto 2024 14:23

di FRANCESCO IULIANO

Miglior Opera Prima e migliore sceneggiatura. 

Banner

‘Palazzina Laf’, il film di Michele Riondino, continua a raccogliere premi in giro per l’Italia. Quello ricevuto quale giorno fa sul palcoscenico del Magna GRaecia Film Festival, segue i tre premi ricevuti ai David di Donatello ed al Premio Cipputi 2024.

Banner

Un film, ‘Palazzina Laf’, acronimo di “Laminatoio a freddo” e reparto dell’acciaieria ILVA di Taranto, che racconta fatti realmente accaduti nella Taranto di fine anni ’90, con protagonisti un gruppo di impiegati lasciati all’interno della palazzina a far nulla, solo perché si opponevano al declassamento. Storie di confino e mobbing che gli stessi sono stati costretti a subire.

Banner

Un successo, quello di Palazzina Laf, dietro al quale c’è anche l’impegno di quanti, per la realizzazione di un film, lavorano dietro la macchina da presa. Un esercito di professionisti tra i quali c’è anche la catanzarese doc Nadia Paone, fonico di mix. 

Una veterana, ormai, del dipartimento audio, nonostante la giovane età.  Sue infatti le collaborazioni (solo por citarne qualcuna) in “Esterno notte” di Marco Bellocchio, il  film che racconta il rapimento di Aldo Moro e, nel 2018  in “Ammore e malavita”, il film musical del 2017 diretto dai Manetti Bros, con protagonisti Serena Rossi e Giampaolo Morelli con, con il quale Nadia ha ricevuto la nomination al David di Donatello come “miglior suono”.

Nadia Paone, giovane fonico del mix, nata e cresciuta nel quartiere di Gagliano, deve il suo successo personale alla tenacia nell’aver voluto inseguire i suoi sogni ma anche alla sua famiglia che non l’ha ostacolata quando, ancora giovanissima, ha deciso di lasciare Catanzaro, il suo  quartiere, la tua famiglia, per trasferirti a Roma e frequentare i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, la più antica scuola italiana di insegnamento, ricerca e sperimentazione nel campo della cinematografia.

“Sono contenta ed orgogliosa - ha commentato Nadia Paone - di rappresentare le mie origini. Nel mio piccolo, spero di essere da esempio per i tanti giovani che vogliono cambiare la nostra terra e che inseguono i loro sogni. Il mio consiglio? Inseguirli sempre con determinazione, forza e tenacia. Ci vuole anche questo per vederli realizzati”.  

Oggi Nadia è una professionista affermata e sta raccogliendo i frutti del suo impegno. A lei solo l’augurio di andare avanti per la sua strada.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner