Con la digitalizzazione sarà definitivamente abbandonato l’utilizzo del buono cartaceo: un traguardo che cambia in modo concreto la vita dei pazienti celiaci
08 gennaio 2022 12:37di TERESA ALOI
Dal primo gennaio buoni digitali anche per i 7 mila celiaci calabresi, un traguardo che cambia in modo concreto la vita dei pazienti e garantisce un consistente risparmio alla sanità pubblica. Oltre sei milioni di euro sono destinati in Calabria all’assistenza ai celiaci; voce di spesa in calo, che può ancora essere razionalizzata pur migliorando la qualità della vita del paziente cronico celiaco.
Un’attivazione del sistema di digitalizzazione dei buoni che consentirà alle persone celiache di accedere all’erogazione gratuita della terapia senza glutine, l’unica cura oggi nota per questa patologia.
Con la digitalizzazione sarà infatti definitivamente abbandonato l’utilizzo del buono cartaceo, che sfavorisce il paziente, limitandone il potere d’acquisto e la gestione virtuosa del tetto di spesa mensile a cui ha diritto.
I dati di questi primi giorni dimostrano che siamo sulla strada giusta. A Cosenza sono stati rilasciati 685 Pin su 2.089 esenti, a Crotone 264 su 490, a Catanzaro 620 su 1.241, a Vibo Valentia 230 su 352 e a Reggio Calabria 1.008 su 2.203.
“Abbiamo accolto la notizia con grande soddisfazione” afferma il Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia Calabria Enrico Oriana “.Si tratta infatti di un passo avanti fondamentale che favorisce un accesso più agevole alla terapia per tutti i celiaci calabresi e tiene fede all’impegno che la Regione Calabria ha preso con la mozione n.141 del 24 gennaio 2019, dedicata proprio alla dematerializzazione e digitalizzazione dei buoni acquisto erogati ai soggetti affetti da malattia celiaca. Semplificare l’accesso alla cura, migliorare così la qualità della vita dei pazienti, senza spendere di più, anzi. Il buono digitale porta con sé risparmio, come dimostrano i dati delle regioni che prima di noi lo hanno attivato”.
I numerosi vantaggi derivanti dall’introduzione del sistema digitale sono ormai noti e confermati dai dati che provengono dalle regioni in cui la dematerializzazione è già attiva. I pazienti possono così utilizzare il buono in tutti i canali distributivi, scegliendo anche in base al miglior prezzo praticato, oltre a potere acquistare secondo la reale necessità, senza l’obbligo di spendere l’intero buono in un’unica soluzione. I vantaggi non riguardano i soli pazienti: dove applicato il buono digitale ha dato prova di poter generare un risparmio della spesa pubblica, un obiettivo strategico che l’Associazione Italiana Celiachia indica da anni per rendere sostenibile l’assistenza integrativa alle persone con diagnosi di celiachia.
La digitalizzazione del processo consente infatti di tagliare i costi della produzione cartacea e delle risorse amministrative per la verifica rendicontale, in quanto il monitoraggio della spesa complessiva da parte dell’amministrazione pubblica può avvenire in tempo reale, in modalità digitale, senza necessità di documentazione cartacea a supporto.
Da non dimenticare inoltre la possibilità di raccogliere e analizzare i dati che definiscono il comportamento e le abitudini alimentari dei pazienti celiaci, utili alla sanità pubblica per conoscere meglio il paziente che assiste e valutare i migliori interventi a suo sostegno.
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