"Quella che ha portato agli arresti di oggi é un'inchiesta che dimostra che la 'ndrangheta ha la capacità di condizionare l'intero settore dell'edilizia, pubblica e privata, non soltanto in Calabria ma nell'intero Mezzogiorno, esercitando un vero e proprio monopolio con metodi imbonitori, corruttivi e violenti allo stesso tempo, tanto da scoraggiare sul nascere ogni iniziativa imprenditoriale nell'edilizia che non passi sotto il suo controllo e che non riceva il suo assenso".
Lo ha detto all'Ansa il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri commentando l'operazione 'Cemetery boss' eseguita dalla Squadra mobile diretta da Francesco Rattà.
"Ciò, evidentemente - ha aggiunto Bombardieri - compromette le regole del libero mercato e dimostra, come emerso dall'indagine, che la 'ndrangheta esercita un ruolo significativo relazionandosi con una vasta area della società e ponendosi come diretta interlocutrice, come nel caso specifico, per la fornitura di servizi pubblici come i cimiteri. "Un altro elemento che emerge dall'inchiesta - a detta dal Procuratore Bombardieri - è che la ndrangheta a Reggio Calabria continua ad essere organizzata per zone di influenza, per "locale", all'interno del quale si esplicano le attività illecite e criminali riconducibili a "famiglie" , in questo caso i Rosmini- Zindato, che, dopo essersi schierate su fronti opposti durante l' ultima guerra di 'ndrangheta, dinanzi agli "affari" ritrovano pacificazione e ricchezza".
"La Procura distrettuale di Reggio Calabria, unitamente alle Polizie giudiziarie con cui lavora a stretto contatto - ha concluso Bombardieri - continuerà a esercitare tutti i controlli consentiti dalla legge affinché si garantiscano le libertà di ognuno e gli interessi dell'intera comunita'".
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