"Oggi è il compleanno di papà, un traguardo importante per un uomo nato 100 anni fa, che ha saputo esorcizzare le asperità della vita con la sua proverbiale umiltà e l’innato senso d’ottimismo che hanno caratterizzato gran parte dei nostri avi. Papà appartiene a quella disparata mole di giovani (oggi li avremmo chiamati pacifisti) obbligata a combattere il secondo conflitto mondiale per tanti ancora ineccepibile per le sue atrocità!". E' quanto si legge in una nota di Rocco Pardo segretario regionale Fsp Calabria.
"La storia ci consegna scenari raccapriccianti, - prosegue - una pagina di disumana barbarie ove persero la vita un numero ancora indefinito di esseri umani di ogni età, stimato in più di 60 milioni di vittime. Quel conflitto cambiò le sorti del mondo e anche se assopito dal passare del tempo il suo ricordo genera ancora paura e commozione soprattutto quando il terrore esplode nella sua nuda crudeltà attraverso gli attentati e le lotte che ancora lacerano diverse nazioni mietendo vittime innocenti. Quella generazione che in parte ci ha lasciato nel silenzio del loro pudore, ha saputo orgogliosamente rialzarsi e consegnandoci un presente di benessere e prosperità; degli insegnamenti importanti sul valore della vita, un monito a ripudiare sempre ogni tipo di violenza e perseguire ad ogni costo sempre la pace!".
"La frenesia dei nostri giorni non ci permette di concepire l’essenza del tempo che passa e che lascia tracce indelebili dietro di noi, - prosegue Pardo - dovremmo soffermarci e riflettere in mesto silenzio nel profondo delle nostre radici per capire l’importanza dei valori che animano ogni uomo, mettere da parte gli egoismi auspicando una società più giusta e solidare. In tempi di “covid” le sofferenze di coloro i quali se ne vanno nel silenzio privi di un conforto nell’ultimo anelito di vita non può che destare indignazione e sgomento verso una classe di amministratori funamboli che si crogiola nella mediocrità e nell’ipocrisia, incuranti della dignità del prossimo, del martirio dei tanti eroi che hanno speso la vita per illuminare le nostre coscienze e animare la sacra fiamma della democrazia".
"I genitori sono speciali per averci dato alla luce, - si legge ancora - ma se oltre al dono della vita si sono anche prodigati a seguirci con amore non possiamo non ricambiare con la stessa generosità il loro esempio di sana dedizione, i loro quotidiani sacrifici che ci hanno consentito di nutrirci del germe sano e genuino della vita. Mi sovvengono spesso i racconti di papà, i fotogrammi esplicitati nelle lucide sequenze che hanno segnato per ben sette anni la sua guerra, cinque dei quali trascorsi nei campi di concentramento, mi avvedo di quanto a volte sia importante la fede in Dio e una buona dose di fiducia nel prossimo. “Anche se abbiamo perso la guerra, oggi siamo uomini liberi” è una frase declinata da papà quando gli è stata consegnata la medaglia della liberazione, “sai Rocco, devo dirti sinceramente che questo riconoscimento me lo sono meritato più della Croce di guerra, quella l’abbiamo persa, non potevamo vincerla, ed è meglio sia andata così”".
"Quando si commuove pregando la Madonnina come lui la chiama, alla quale è stato sempre particolarmente devoto, o carezza il viso di mamma Maria Teresa oramai molto malata, percepisco l’essenza del suo credo, la disarmante semplicità del suo essere vero in ogni piccolo gesto, e penso che la sofferenza, ci può solo rendere esseri migliori. Oggi è il tempo dei suoi perché che a differenza dei nostri da bambini, hanno già una risposta nelle sue recondite memorie. La curiosità di un padre di 100 anni ti emoziona come non mai, - conclude - è bello scoprire che la vita scorre e ci modella in un progetto divino di maestosa bellezza e dominante armonia. Auguri papà Vincenzo".
Agli auguri si è associato anche Franco Maccari, segretario nazionale di Fsp, il quale ha voluto omaggiare sui social il centenario di Oppido Mamertina.
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