«A proposito dei concorsi per reclutare nuovo personale nei Centri per l’impiego, la Regione Calabria riservi alle vittime di fatti di mafia i posti previsti dalle norme vigenti. È gravissimo che, nonostante i miei ripetuti appelli, la Regione abbia ancora calpestato i diritti di queste persone e fissato, senza considerarle, la data delle relative prove agli inizi del prossimo agosto».
Lo afferma, in una nota, il deputato Giuseppe d’Ippolito, di Insieme per il futuro, che attacca: «A questo punto, devo dedurre che ci sia stata l’intenzione di ignorare di proposito la categoria in argomento e le disposizioni di legge che, previo concorso, favoriscono l’accesso al lavoro degli interessati che ne fanno parte. Si tratta di una vera e propria beffa, che non può passare nel silenzio. Parliamo di cittadini che nelle loro famiglie sono stati già duramente colpiti dalla prepotenza della criminalità organizzata, cui ora si aggiunge quella di un’amministrazione regionale sorda ed insensibile». «Mi auguro – conclude D’Ippolito – che almeno il presidente Roberto Occhiuto raccolga questo mio ennesimo appello e quindi faccia rivedere il bando del concorso secondo la legge, nel senso di riservare alle vittime di fatti di mafia i posti che loro spettano».
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